Lorenzo Bini Smaghi è pronto a salire al timone di ChiantiBanca. E’ una delle novità che verranno portate all’attenzione dei soci all’assemblea di domani. Il progetto in approvazione contiene, infatti, anche l’individuazione del Presidente. Lunedì poi il nuovo capo dell’istituto cooperativo verrà nominato dal Consiglio di amministrazione, pure questo in rinnovamento. L’ex membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea ha una casa proprio nel Comune, San Casciano Val di Pesa, dove ha sede ChiantiBanca. Attualmente Bini Smaghi è presidente di Snam e del consiglio di amministrazione della banca d’affari francese Société Générale.
Domani sarà un giorno significativo per il soci della banca chiantigiana, in quanto dovrà essere approvate anche l’unione con altri due istituti cooperativi Banca Pistoia e Area Patrese. La fusione si è resa necessaria per via della della riforma delle Bcc. L’accorpamento con le altre due banche toscane permetterebbe di portare il patrimonio del gruppo oltre quota 300 milioni di euro, sopra i 200 milioni fissati dal governo come soglia minima per svincolarsi dalla riordino in ambito creditizio. ChiantiBanca potrà così diventare una S.p.a..
L’assemblea dei soci sarà anche l’occasione in cui verrà posto alla votazione dei soci il bilancio 2015. L’esercizio si è chiuso con un utile netto di 7 milioni di euro. Sotto il profilo della solidità patrimoniale i mezzi propri sono cresciuti arrivando a quasi 232 milioni di euro, sia per effetto della capitalizzazione a riserve della maggior parte dell’utile dell’esercizio precedente, sia per il crescente numero di clienti che hanno richiesto e ottenuto l’ammissione a socio della banca, ovvero di soci che hanno richiesto di incrementare la loro partecipazione al capitale sociale. Soci che per il 2015 beneficeranno di un dividendo del 2%, in aumento rispetto a quello dell’anno precedente (1,5%). La patrimonializzazione raggiunta dalla banca è segnalata così dagli specifici indicatori: Cet1 (Common equity tier 1) e Total capital ratio al 14,34%, al di sopra del limite del 10,5% richiesto dalle disposizioni di vigilanza europee.
La crescita della banca è proseguita anche in termini di quote di mercato, di numero di clienti (per un totale di circa 70mila) e di rapporti commerciali, in tutte le aree. Sia in quelle storiche di Siena, del Chianti e di Firenze, sia in quelle di più recente (Campi Bisenzio e la piana fiorentina) e recentissimo insediamento (Montalcino, area del Cuoio).
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