• Economia reale: negli USA migliori delle attese gli ordini di beni durevoli a febbraio (+5,7% m/m dal -3,8% precedente), grazie al forte incremento della componente trasporti. A marzo scende oltre le attese la fiducia dei consumatori (a 59,7 p. da 68). La terza lettura del Pil del quarto trimestre ha visto una revisione al rialzo allo 0,4% t/t (annualizzato) dallo 0,1% della seconda lettura, grazie ad un maggior apporto degli investimenti aziendali. In aumento più del previsto le richieste di nuovi sussidi di disoccupazione nella settimana del 23 marzo. Avanzano sia il reddito che la spesa delle famiglie a febbraio. In marcato rialzo l’indice di fiducia dell’Università del Michigan (a 78,6 punti a marzo). Flessione congiunturale superiore al previsto per le vendite di case nuove a febbraio (-4,6%). In Area Euro il dato finale sulla fiducia dei consumatori di marzo si mantiene fortemente negativo (-23,5 punti). In Germania migliori delle attese le vendite al dettaglio a febbraio (+0,4% m/m vs un consensus al -0,6%); stabile la disoccupazione al 6,9% anche a marzo. In Italia, a marzo, si deteriora la fiducia dei consumatori (a 85,2 p da 86), mentre migliora quella delle imprese (a 88,9 p. da 88,5). Negativi gli ordinativi industriali ed il fatturato di gennaio, calati su base mensile rispettivamente dell’1,4% e 1,3%. A marzo rallenta per il sesto mese consecutivo l’inflazione all’1,7% a/a, dall’1,9% di febbraio, attestandosi ai minimi da dicembre 2010.
• Tassi di interesse: negli Usa i tassi di mercato in calo sulla parte lunga della curva, con lo spread 2-10 anni sceso a 161 pb da 168. In area Euro in discesa i tassi sulle varie scadenze. Lo spread italiano si è portato temporaneamente oltre i 350 pb (sui massimi del 2013) dopo l’esito deludente di alcuni collocamenti di Btp e sulla scia delle tensioni a Cipro. In calo l’Euribor 3 mesi che venerdì scorso fissava allo 0,211%.
• Valute: nel corso della settimana il cambio euro/dollaro si è portato temporaneamente sui minimi da 4 mesi vicino a quota 1,275. Verso yen la valuta unica è calata ai minimi da fine febbraio e verso sterlina sui livelli di fine gennaio.
• Materie prime: settimana mista per le materie prime: in rialzo le energetiche, negative le agricole, in particolare il frumento, dopo il report trimestrale dell’USDA (Dipartimento dell’Agricoltura) sulle intenzioni di semina. In calo anche i metalli industriali e preziosi.
• Borse: settimana negativa per i listini europei, penalizzati dalle condizioni severe imposte per il salvataggio di Cipro che implicano il coinvolgimento degli investitori privati. Positive le borse Usa, con l’indice S&P500 ai nuovi massimi storici. In calo i mercati emergenti, in particolare Shanghai. All’interno dell’indice Stoxx 600 positivi alimentari ed health care, negativi i settori auto e bancario.