Un protocollo d’intesa siglato in Regione che dà il via al progetto 100 mila orti in Toscana. E Siena tra le sei città che pioniere.
Ieri, il vicesindaco del comune di Siena Fulvio Mancuso ha partecipato a Firenze all’incontro di sottoscrizione del protocollo d’intesa del progetto insieme all’assessore regionale all’Agricoltura e Foreste, Marco Remaschi, al direttore dell’Ente Terre Regionali Toscane, Claudio Del Re, al presidente di ANCI Toscana, Matteo Biffoni, e agli amministratori degli altri Comuni pilota che avranno l’opportunità di far parte del gruppo di lavoro: Firenze, Livorno, Grosseto, Lucca e Bagno a Ripoli.
L’azione condotta dai Comuni pilota sarà sostenuta con un finanziamento regionale di 3 milioni di euro per il triennio 2016/18.
Secondo il cronoprogramma dell’intervento, entro la fine del 2016 tutti i Comuni toscani potranno individuare o realizzare spazi da destinare a orti urbani sulla base del modello e delle modalità individuati dal tavolo di lavoro.
Il progetto
Il “modello di orto urbano toscano” si configurerà come un insieme di appezzamenti di terreno (o di coltivazioni fuori-terra) collegati dentro un sistema in cui sono inseriti servizi, spazi comuni, punti di aggregazione ed in
cui la presenza delle persone non si limita allo svolgimento delle cure colturali nel “proprio” appezzamento, quanto a condurre una vita sociale volta anche allo scambio di informazioni, all’aggiornamento delle conoscenze, al
confronto con le altre persone e le altre generazioni. Gli orti potranno diventare anche punti di riferimento importanti per la coltivazione di germoplasma di antiche varietà locali e saranno collegati ad altre strutture
dove possono essere condotti corsi di aggiornamento, riunioni, momenti di studio e di confronto, momenti conviviali.”
I giovani
Un ruolo fondamentale sarà attribuito ai giovani. “Per questo – ha continuato l’assessore – l’iniziativa fa parte di Giovanisì, ma verranno coinvolti anche l’associazionismo e le scuole. Se le persone anziane sono sempre richiamate positivamente dall’idea di avere un “proprio” appezzamento di terreno per produrre fiori e vegetali e per passare il tempo libero, i giovani potranno essere il motore di iniziative comuni di crescita e sviluppo di tutta la struttura. Per i giovani l’orto urbano, e la sua gestione da Associazioni che coinvolgano i giovani, può essere un importante banco di prova e di inserimento nel tessuto connettivo della propria città, nonché di volontariato”.