«Dopo due anni dalla nuova legge regionale sull’agriturismo, il nostro giudizio è parzialmente positivo. E’ necessario, però, completare la regolamentazione e le disposizioni attuative, a partire dalla semplificazione; sono urgenti regolamenti, linee guida e chiarimenti sull’uso dei prodotti, sulla macellazione aziendale, sulle barriere architettoniche, sulle fattorie didattiche e sociali, piscine, omogeneità applicativa, controlli. Serve inoltre un ulteriore confronto sulla tassa di soggiorno, imu, classificazione, promozione». E’ in estrema sintesi il giudizio di Luca Marcucci, presidente della Cia Siena, sulla legge regionale che regola il settore agrituristico, a due anni dall’entrata in vigore. Cia Siena, che insieme a Cia Toscana ha consegnato all’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori – in occasione di un incontro che si è tenuto nella sede della Regione a Firenze – un documento (congiuntamente con Turismo Verde, l’associazione della Cia per l’agriturismo) contenente valutazioni e proposte, ma anche problematiche e prospettive sull’agriturismo in provincia di Siena e in Toscana. Nel Senese sono attive 1.050 strutture agrituristiche, circa un quarto degli agriturismi presenti in Toscana (4.070).
«La nuova legge regionale – commenta Roberto Bartolini, direttore Cia Siena – ha rappresentato un passaggio essenziale per lo sviluppo dell’attività agrituristica ed agricola, attraverso la semplificazione amministrativa, che ha cambiato il rapporto delle imprese agricole che svolgono attività agrituristica con le istituzioni; l’apertura di nuove opportunità per le imprese, la valorizzazione delle produzioni agricole del territorio». «Le tendenze e le opportunità – aggiunge Bartolini – che offrono il mercato, unite alle valutazioni dopo due anni di attuazione della legge regionale rendono necessari sia alcuni adeguamenti che completamenti normativi, in particolare una decisa accelerazione dei percorsi regolamentari ed amministrativi affinché vengano colti pienamente obiettivi e finalità delle nuove norme regionali rendendole effettivamente e concretamente operative in tutte le loro parti».
Sono otto le priorità su cui, secondo Cia e Turismo Verde, occorre intervenire: semplificazione; valorizzazione ed uso prodotti agricoli regionali; diffusione produzioni zootecniche – macellazione aziendale; barriere architettoniche; attività didattiche e divulgative, sociali e di servizio per comunità locali; piscine; applicazione omogenea della normativa; controlli.
Sulle semplificazioni la Cia chiede un chiarimento sulle procedure di passaggio, con una priorità operativa per le competenze urbanistiche, dalla Dia alla Scia. E per rendere omogenea in tutta la regione l’operatività dei Comuni e dei Suap si chiede alla Regione l’adozione di linee guida specifiche. Per la valorizzazione dei prodotti agricoli ed agroalimentari regionali la Cia sollecita l’emanazione da parte della Regione Toscana di atti interpretativi e linee guida. Per quanto riguarda produzioni zootecniche e macellazione sono urgenti regole sulla macellazione di polli, ovini, conigli, suini e ovicaprini; e per suini e ovicaprini in particolare dovrebbe essere possibile cedere i capi ad altre aziende della zona (compresi gli agriturismi). Sull’abbattimento delle barriere architettoniche la Cia propone di prevedere una differenziazione fra strutture già operanti e nuove attività; e definire una diversa modulazione considerando il numero dei posti letto e unità abitative. Per le attività didattiche e divulgative sociali la Cia sollecita la Regione a definire nuovi regolamenti attuativi, per entrambi i settori. Sul regolamento delle piscine si chiede una modifica, affinché gli operatori abbiano i tempi per adeguarsi compresa la formazione e l’aggiornamento degli addetti alla sicurezza. Per l’applicazione omogenea della normativa la Cia propone anche un aggiornamento continuo all’interno degli enti pubblici interessati. Infine per quanto concerne i controlli la Cia senese chiede che vengano definite in modo chiaro e uniforme le procedure adottate, in tutto il territorio regionale.