Ad Asciano la premiazione del concorso sui pecorini I Crudi d’Italia organizzato dall’associazione Cuochi Alta Etruria.
I migliori pecorini d’Italia vanno in scena il prossimo 11 dicembre ad Asciano, parte delle terre di Siena con forte vocazione alla produzione di latte e di pecorino. Nell’ambito della manifestazione “Crete d’Autunno” (dal 6 all’11 dicembre), si svolge il Concorso nazionale del caseario a latte crudo “I Crudi in Italia” che ha per obiettivi la promozione del Pecorino a latte crudo, la valorizzazione dell’aspetto nutrizionale dei prodotti a latte crudo, la sensibilizzazione su allevamento, metodi di produzione del latte e relativi successivi utilizzi nell’ottica della “filiera corta” e della tracciabilità del prodotto.
Coldiretti Siena dà il patrocinio alla manifestazione perché ne riconosce il grande valore: «Un’iniziativa importante quella dell’Associazione Cuochi Alta Etruria che sosteniamo con piacere e convinzione – commenta il direttore Coldiretti Siena, Simone Solfanelli – perché tutto ciò che valorizza i nostri prodotti di qualità è il benvenuto. Oltretutto nell’Associazione ci sono cuochi che sono anche docenti dell’istituto alberghiero Artusi di Chianciano Terme, il che significa una trasmissione di valori e capacità di valorizzare i prodotti del nostro territorio ancora più forte, perché insegnata ai ragazzi che saranno poi testimoni dell’enogastronomia di qualità delle terre di Siena».
Iniziativa, quella dell’Associazione Cuochi Alta Etruria, che ben si colloca in un territorio ad alta vocazione casearia (La Toscana del resto vanta già tre DOP – Pecorino delle Balze Volterrane, Pecorino Romano, Pecorino Toscano – ed una quarta, quella del Pecorino Terre di Siena, in fase di riconoscimento) e in un momento così delicato che ha visto scendere in Piazza, non più tardi di qualche giorno fa i pastori di Coldiretti. La manifestazione si è svolta al Foro Traiano, pieno centro storico a Roma, contro i pecorini ‘tarocchi’ venduti sul mercato statunitense.
Negli Stati Uniti, infatti, 7 pecorini di tipo italiano su 10 sono falsi nonostante il nome richiami esplicitamente al Made in Italy. Il riconoscimento, la tutela e la valorizzazione che si ottengono con le Denominazioni sono importanti anche nei confronti dell’agropirateria internazionale diffusa pure negli Usa dove la produzione di imitazioni dei pecorini italiani – sottolinea la Coldiretti – nel 2015 ha raggiunto il quantitativo di quasi 25 milioni di chili, con una crescita esponenziale negli ultimi 30 anni. Dal Wisconsin allo stato di New York si producono ingenti quantità di formaggi con nomi simili a quelli italiani di qualità ma le caratteristiche sono profondamente differenti perché il formaggio Made in Italy originale deve rispettare rigidi disciplinari di produzione con regole per l’allevamento e la trasformazioni e un rigido sistema di controlli.