In corso l’incontro tra allevatori toscani, i vertici della confederazione e l’assessore regionale Remaschi
Stati Generali della produzione zootecnica di Coldiretti Toscana riuniti a Grosseto per un incontro sull’emergenza danni da predatori: lupi, ibridi e cani vaganti. A rispondere alla fitta sequela di domande degli allevatori giunti dalle province di Siena ma anche di Arezzo, Pisa e Grosseto, l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Remaschi ed i vertici di Coldiretti regionali e provinciali. All’apertura dei lavori Coldiretti che torna a denunciare l’insostenibile situazione in cui si trovano ad operare le imprese zootecniche per i continui attacchi alle greggi ed alle mandrie, con gravi danni diretti, per la perdita dei capi, ma anche indotti per la riduzione della produzione di latte, ed il vertiginoso incremento di aborti.
All’incontro maremmano oltre all’Assessore Remaschi, i vertici regionali dell’organizzazione con Tulio Marcelli e Antonio De Concilio, Presidente e Direttore di Coldiretti Toscana, insieme ai direttori provinciali Coldiretti: Andrea Renna di Grosseto, Simone Solfanelli di Siena, Aniello Ascolese di Pisa-Livorno.
«Solo pochi giorni fa – ricorda Simone Solfanelli, direttore Coldiretti Siena – erano state prese formalmente le distanze dal protocollo d’intesa siglato nel 2014 con la Regione con l’invio di un documento arrivato sui tavoli fiorentini con precise richieste. Approvazione e immediato avvio del piano di conservazione e gestione del lupo in seno alla Conferenza Stato Regioni, immediata realizzazione di piani di contenimento e controllo di cani vaganti e ibridi attraverso la collaborazione con i diversi Corpi di polizia. Ma anche risorse finanziarie complementari per sostenere interventi di prevenzione in grado di limitare eventuali azioni di predazione su bestiame domestico e ridurre la conflittualità tra presenza dei lupi e le attività legate alla pastorizia. Per i risarcimenti, è necessario superare il regime che impone un limite massimo di erogazioni per ciascuna azienda di 15.000 euro in tre anni. Si deve prevenire, non solo pagare dopo i risarcimenti. Perché se da un lato ci sono gli ungulati, dall’altra razzie quotidiane, greggi dimezzate e danni che ormai viaggiano su cifre alle stelle. Lupi e canidi padroneggiano nelle nostre campagne. In tutta la Toscana e soprattutto nella nostra provincia oltre che in quella grossetana. Gli allevatori sono esasperati per l’impossibilità di portare avanti un duro lavoro troppo spesso vanificato dalle incursioni notturne e diurne di lupi ed ibridi lupo/cane. Le vittime sono prevalentemente pecore ma anche animali più grossi come esemplari bovini allevati all’aperto, soprattutto giovani vitelli. Gli allevatori denunciano, oltre alla ingente perdita di capi, anche danni indotti, come la diminuzione di latte prodotto dal bestiame impaurito in seguito agli attacchi con la conseguente difficoltà a mantenere gli sbocchi commerciali e la presenza sul mercato».
La Toscana, come diverse altre regioni italiane, ospita un patrimonio di lupi significativo, nel 2015 è stata rilevata nel territorio regionale la presenza di 109 branchi per complessivi 600 lupi. Nel 2016 sono state presentate domande di indennizzo, riferite a 698 attacchi di predatori agli animali allevati, per un danno che supera 1,3 milioni di euro.
La presenza del lupo rappresenta un elemento fondamentale di valorizzazione della biodiversità a condizione che sia circoscritta in habitat idonei ed in un numero di soggetti adeguato, diversamente rappresenta un elemento di disequilibrio ambientale.
Coldiretti Toscana ha chiesto dunque all’Assessore all’agricoltura Marco Remaschi, una efficace azione di prevenzione e una tempestiva copertura attraverso forme adeguate di risarcimento a ristoro dei danni frequenti e consistenti arrecati agli allevamenti. Non è accettabile – nota Coldiretti – che si ripetano situazioni come quelle verificate da 70 allevatori che hanno subito attacchi e danni sino a fine 2014 ed hanno dovuto aspettare oltre due anni, fino a gennaio 2017, per ricevere il risarcimento.
A proposito della cifra per i risarcimenti (15mila euro in un triennio), l’assessore ha evidenziato che la giunta regionale il 24 gennaio scorso ha adottato una delibera da inviare alla Commissione, proprio per ottenere il superamento di tale vincolo. Egli ha altresì ribadito la posizione della Regione Toscana di assoluto favore rispetto all’approvazione del Piano per la conservazione del Lupo, attualmente in sede di Conferenza Stato Regioni, confidando in una veloce attivazione delle misure in esso contenute, che rendono possibile affrontare in modo efficace il contenimento di ibridi e cani vaganti, ed individuano nuove risorse da destinare al risarcimento pieno dei danni.
E’ in gioco la sopravvivenza di territori che pulsano esclusivamente della presenza di allevatori e delle loro famiglie. Il loro esodo ed il conseguente abbandono di quei presidi esporrebbero i territori a valle a nuovi rischi di dissesto idrogeologico.