Richiesti risarcimenti anche per altri danni legati alla perdita dei capi predati.
Nuovo vertice a livello regionale per affrontare l’annosa questione degli animali predatori (lupi e ibridi lupo-cane) che in molte aree stanno mettendo a rischio la sopravvivenza degli allevamenti toscani e non solo. Ieri incontro dell’Assessore all’Agricoltura Marco Remaschi con Tulio Marcelli ed Antonio De Concilio, presidente e direttore di Coldiretti Toscana.
Nelle campagne toscane si ripetono in modo quotidiano attacchi e razzie nei greggi e nonostante il recente bando per i danni subiti nel 2017 le acque restano agitate. Tra le novità del nuovo bando ricordiamo gli indennizzi commisurati al valore degli animali uccisi ed al costo delle cure di quelli feriti. Questi indennizzi non sono soggetti al regime “de minimis”, ossia al tetto dei 15.000 euro nel triennio. Di contro, non vengono considerate le ingenti perdite dovute alla riduzione di produzione (latte, carne, aborti) conseguenti agli attacchi dei predatori ed è questo che Coldiretti Toscana ha denunciato.
“Il superamento del “de minimis” è un fatto importante – ha detto Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana, ai margini dell’incontro – ma abbiamo chiesto alla Regione di estenderlo anche ai danni indiretti come aborto, perdita della produzione di latte e carne, che incidono in modo assolutamente rilevante sui bilanci delle aziende anche in termini di impegni e contratti commerciali”.
Il problema centrale è il reperimento delle risorse. Per la liquidazioni delle domande relative ai danni degli anni passati, grazie anche agli ultimi stanziamenti del bilancio regionale, sollecitati più volte da Coldiretti, alcune esigenze sono state soddisfatte.
“Occorre una svolta nella gestione delle risorse per il ristoro dei danni da predazione – ha detto Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana -. La salvaguardia del lupo come specie protetta non può gravare sulle spalle del mondo agricolo e per questo che abbiamo sollecitato la Regione a reperire ulteriori risorse di bilancio, che non gravino sul settore agricolo. Se la protezione del lupo è d’interesse collettivo, è necessario che l’intera collettività, e non solo il mondo agricolo, se ne faccia carico. Coldiretti continuerà a svolgere un’azione decisa anche a livello nazionale perché vengano individuati finanziamenti adeguati”.
Altre precise rivendicazioni sono state avanzate da Coldiretti Toscana durante il vertice regionale. Le imprese non possono più sostenere questa situazione; il rimborso dei danni non è la soluzione. Vanno invece attivati interventi per ricostituire un equilibrio che negli ultimi anni è saltato. E’ necessario realizzare piani di contenimento e controllo di cani vaganti e ibridi lupo/cane attraverso la collaborazione con i diversi Corpi di polizia e con il coinvolgimento delle Prefetture, in considerazione dei rischi per la stessa sicurezza dei cittadini.
La Regione Toscana dovrà rendersi parte attiva nei confronti del Governo e delle altre Regioni perché venga adottato il Piano di conservazione e gestione del lupo, con l’immediata applicazione di tutte le misure in esso originariamente previste e finalizzate a preservare la specie evitando che questa confligga con attività di allevamento ed in generale con insediamenti umani, attraverso un riequilibrio della presenza del predatore sui diversi territori.