Un centinaio di agricoltori di Coldiretti Siena hanno tenuto questa mattina un presidio davanti al palazzo del Governo per manifestare la loro preoccupazioni per la gestione dei selvatici sul territorio senese e consegnare al prefetto di Siena Renato Saccone un documento sull’analisi della pianificazione faunistico-venatoria e le proposte in materia di danni da fauna selvatica.
Delineare, una volta per tutte, le strategie per trovare una soluzione definitiva e duratura al proliferare dei predatori è la volontà di Coldiretti. Un fenomeno, insieme a quello degli ungulati e lupi al centro dell’intensa attività di Coldiretti Siena, decisa ora a far valere gli effetti del protocollo firmato lo scorso anno con la Regione Toscana.
“Sensibilizzare le istituzioni e la cittadinanza a questo problema che non è solo dell’agricoltura ma anche di tutti cittadini, basti pensare anche agli ultimi episodi di incidenti stradali, è oggi il nostro compito”
ha detto il delegato confederale di Coldiretti Siena, Tulio Marcelli, al termine dell’incontro con il prefetto Saccone, che è stato molto disponibile nel ricevere la delegazione e il documento stilato da Coldiretti sulle linee guida da seguire per trovare una soluzione condivisa sul problema dei selvatici.
“Le attività di controllo devono essere distinte da quelle venatorie, ma contenimento, cattura e abbattimento, sono azioni sulle quali può intervenire il Prefetto su richiesta dei sindaci o di altre autorità locali della pubblica amministrazione e autorizzare così specifiche misure di controllo di carattere urgente”.
Un protocollo, quello firmato un anno fa in regione Toscana, che prevede a fianco del monitoraggio, l’intensificazione delle catture e il risarcimento dei danni per gli agricoltori e allevatori. Si tratta di una vera e propria emergenza al pari di una calamità. La situazione è insostenibile ed intollerabile.
“Per Coldiretti il risarcimento non è la strada giusta ne tanto meno lo è quello della recinzione: non possiamo vivere in allevamenti “bunker” – ha spiegato il direttore di Coldiretti Siena Simone Solfanelli – il fenomeno della predazione sta avendo effetti sulla produzione di latte, e quindi sulla redditività delle imprese e sulla forza lavoro, ed è un incentivo all’abbandono del territorio. Si sta verificando uno squilibrio vero e proprio perché le popolazioni selvatiche sono aumentate in maniera esponenziale e non sono più compatibili con l’attività agricola che funge da sempre da presidio del territorio da un punto di vista idrogeologico e paesaggistico”.
Anche sulla questione predatori ci sono segnali importanti dalla Regione: “Abbiamo appreso con favore che dopo Grosseto e Arezzo, la sperimentazione delle catture degli ibridi partirà anche a Siena – ha concluso il direttore Solfanelli – con evidenti vantaggi per l’agricoltura”.