I prezzi rimangono fermi nei campi ma sulla tavola salgono del 200% in Toscana. I consigli di Coldiretti su come fare una spesa sicura
L’allarme corre a livello regionale ed è lanciato da Coldiretti: attenzione alle speculazioni che fanno aumentare i prezzi degli ortaggi fino al 200% dal campo alla tavola. Gelo e freddo hanno messo in ginocchio molte produzioni agricole del Mezzogiorno ed anche l’agricoltura toscana vive momenti di apprensione, soprattutto sulla costa dove ci sono vaste aree investite ad ortaggi. Grande freddo meno problematico per le zone con vite, olivi e seminativi.
«Va fatta distinzione per frutta e ortaggi che arrivano dal sud dell’Italia e che sì, dato il clima di questi giorni, possono risentire di un lieve aumento – spiega il direttore di Coldiretti Siena, Simone Solfanelli – tuttavia non dimentichiamo che mele, pere e kiwi per esempio, sono già stati raccolti e immagazzinati da tempo mentre il radicchio trae solo giovamento e croccantezza dal freddo, quindi non ci sarebbe giustificazione per un aumento di prezzo. Per questo invitiamo i cittadini ad un supplemento di attenzione perché le gelate non possono essere un alibi per speculazioni che danneggiano i produttori agricoli, per i quali nessun aumento dei prezzi di origine si è registrato, e i consumatori che si trovano sullo scaffale ingiustificati ed indistinti aumenti. Casomai, un suggerimento ulteriore, può essere quello di fare la spesa nei mercati a km zero che l’associazione propone per due volte a settimana e che garantiscono stagionalità e ottimo rapporto qualità prezzo: in via Paolo Frajese il sabato mattina, a San Miniato ogni martedì pomeriggio».
Occorre anche evitare che prodotti stranieri vengano spacciati come nazionali per motivarne aumenti ingiustificati. Di fronte alle trappole del mercato in agguato e per fare acquisti di qualità al giusto prezzo, la Coldiretti raccomanda per frutta e verdura di verificare l’origine nazionale per essere sicuri della stagionalità, di preferire le produzioni locali che non sono soggette a lunghi trasporti e privilegiare gli acquisti presso la vendita diretta realizzata dagli agricoltori.