Economia

Come il lavoro occasionale influenza la prestazione pensionistica

PrestO, quasi a significare l’urgenza, è il nuovo contratto di prestazione di lavoro occasionale, disciplinato dall’art. 54 bis del DL n. 50/17, la Manovrina (ma non troppo considerando che supera i 3 miliardi di euro). Eviterà la non tracciabilità grazie al processo totalmente digitale che lo accompagna nell’uso della piattaforma informatica gestita dall’INPS. “Erede dei voucher” per qualcuno o “Nuovo voucher” per qualcun altro, non si acquista né riscuote più in tabaccheria, ricevitoria e banca. Sembra che le nuove regole e i limiti imposti ai datori di lavoro, così come le sanzioni da 500 a 2500 € per mancato rispetto delle regole, ne consentiranno un uso regolamentato e senza abusi. Solo chi ha meno di 5 dipendenti può accedervi.

Si tratta di voucher telematici che rendono ai lavoratori 9 euro l’ora e costano al datore di lavoro 12 euro lordi, di cui 2,97 versati ai contributi INPS e circa 31 centesimi ai contributi assicurativi INAIL. Si attivano solo se consentono di dare lavoro per almeno 4 ore giornaliere (36 euro al giorno), aspetto che nasconde una tutela sostanziale: quella di far scattare l’assunzione a tempo pieno e indeterminato se tra un prestatore e un utilizzatore si superano i 2.500 euro di compenso annuo o il numero massimo di 280 ore definiti dalla disciplina.

Insieme al Libretto di famiglia per il lavoro domestico sono neonati che provano a ottemperare alla mancanza di lavoro con quello accessorio e saltuario. Quanto possono influire sul futuro calcolo dei contributi previdenziali? Fino a un massimo di 3 mesi l’anno PrestO, ancor meno i Libretti di famiglia.

Il calcolo è PrestO semplice: il datore di lavoro versa il 33% alla Gestione Separata INPS per conto del lavoratore, contribuendo alle sue tutele di invalidità, pensione di vecchiaia e pensione superstiti. Il versamento all’INAIL riguarda l’infortunio e le malattie professionali. In sostanza, quindi, per chi avrà la fortuna di ricevere il massimo annuale previsto di 5.000 €, ci sarà nel montante contributivo complessivo un importo di 1.650 € in un anno di lavoro ai fini pensionistici.

Per il Libretto di famiglia i versamenti si abbassano al 20,62%; in totale circa 1.031 € l’anno, pari a due mesi di contribuzione; importo meno vantaggioso, come il pagamento all’ora di 8 euro per un massimo annuale di 625 ore (occorre almeno un’ora al giorno per attivare la prestazione familiare occasionale).

A mio parere siamo ben lontani dalle tutele che il lavoro dovrebbe restituire, e, pur comprendendo che tali strumenti possono venire incontro a esigenze transitorie di prestatori e utilizzatori, rimango dell’idea che lo sviluppo economico, sociale e culturale di un Paese trova nella capacità dello stesso di occupare le persone, il termometro più sensibile e veritiero che ci sia.

è dell’Ansa il comunicato che batte di significato il mio pensiero nel quale si legge che la Sicilia è paragonata all’isola Guyana francese e alla regione bulgara di Severozapaden, per essere al top tra oltre 200 regioni europee, a causa dell’alto tasso di giovani tra i 18 e i 24 anni che non studiano e non cercano lavoro (Neet). Per non parlare della quota italiana del 26%: la più elevata tra i Paesi Ue, con uno stacco dalla media europea dei Neet di quasi 11 punti percentuali.

Ricordiamoci che, il futuro e, soprattutto quello delle tutele pensionistiche e assistenziali, dipende dal presente.

Maria Luisa Visione

 

 

Francesco Laezza

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