Siena rischia di perdere un altro pezzo di storia con la scusa di voler mantenere la senesità. Ma non sarà invece un rischio vero quello di andare a sbattere (nuovamente) contro un muro?
Questo è quanto si evince analizzando l’intervento di questa mattina del presidente regionale Coldiretti, Fabrizio Filippi (che è anche delegato confederale di Coldiretti Siena), arrivato in città insieme al presidente di Coldiretti Arezzo, Lidia Castellucci e al consigliere di amministrazione del Consorzio Agrario, Leonardo Belperio.
“Come è già successo in un passato recente, Siena potrebbe trovarsi a dover fare i conti con la perdita di un pezzo di storia importante del territorio: dopo la Banca Monte dei Paschi, il Consorzio Agrario. Con tutte le ricadute economiche ed occupazionali conseguenti. Per un senso di fraintesa senesità si rischia di lasciare deperire una delle realtà economiche più belle del territorio. Il Consorzio Agrario è un asset strategico per la provincia di Siena: si tratta di un’azienda storica, esiste dal 1901, che svolge un ruolo di supporto economico ed organizzativo fondamentale per l’agricoltura locale che, ricordiamo, è un settore di assoluto valore del nostro territorio. Il Consorzio Agrario occupa direttamente quasi 100 persone oltre all’indotto”. Ha spiegato Filippi.
Tutto questo all’indomani di una nervosa riunione del Cda e alla vigilia dell’approvazione del bilancio che avverrà, ovviamente, entro e non oltre il mese di giugno. E, guardando indietro, i bilanci sono con il segno meno, diversi milioni di debiti anche nei confronti delle banche, di qui la necessità di un piano di rientro anche – come anticipato sulla stampa nei giorni scorsi – attraverso la dismissione di immobili. Che sia in vendita anche il prestigioso immobile di via Pianigiani? Il valore stimato – sempre secondo quanto si legge sulla carta stampata – sarebbe intorno ai 14 milioni di euro ma su di esso pesano due ipoteche che potrebbero rendere decisamente più agevole l’acquisto.
“Per continuare a garantire l’attività dell’azienda in favore delle imprese agricole e dei consumatori, Coldiretti ha suggerito di aderire alla Società Consortile Consorzi Agrari S.c.p.a., e con ciò al progetto di riorganizzazione dei consorzi agrari, che avrebbe altresì consentito al Consorzio di intraprendere un percorso di riorganizzazione aziendale in bonis, mettendo a comun denominatore esperienze diverse e molteplici sul territorio nazionale.
Il Consiglio di Amministrazione dello scorso 8 maggio ha fatto una scelta diversa e noi prendiamo atto della contrarietà di CIA e di Confagricoltura basata a nostro avviso su motivazioni politiche e non economiche.
Quanto approvato dall’organo amministrativo nella giornata ieri non ci appare risolutivo della crisi aziendale e non vorremmo che consista invece in un vero e proprio piano di liquidazione dell’Azienda, orientato alla dismissione di asset strategici. Coldiretti nei prossimi mesi vigilerà sull’operato degli organi a tutela delle imprese agricole e dell’economie del territorio” ha concluso Filippi.
Katiuscia Vaselli