Tutti noi siamo coscienti della situazione difficile in cui versa il mercato del lavoro già da diversi anni. In seguito agli effetti della crisi economica che ha messo in ginocchio l’Italia e l’Europa, abbiamo assistito ad un crollo generale del settore imprenditoriale, caratterizzato da numerosi fallimenti e chiusure societarie.
Fortunatamente, nei primi mesi del 2015, la recessione sembra essersi interrotta, a favore del ritorno di un valore positivo del PIL, con una conseguente inversione di tendenza nel settore occupazionale, che ha visto circa 261.000 occupati in più rispetto all’anno precedente.
In questo scenario di criticità , in cui le prospettive lavorative sono condizionate negativamente dalla crisi, è fondamentale, ai fini di un’occupazione che abbia una reale spendibilità all’interno del mercato del lavoro, orientarsi verso i profili occupazionali più richiesti al momento dalle aziende, ad esempio il consulente del lavoro, una figura indispensabile sia nel mondo aziendale, sia nella realtà degli studi di consulenza.
Si tratta di una grande opportunità per tutti i giovani neolaureati in materie economiche, ma anche umanistiche, che potrebbero intraprendere la strada professionale all’interno del mondo della consulenza, frequentando dei corsi specifici di formazione.
Ma come si diventa consulenti del lavoro? Che tipo di percorso bisogna intraprendere in termini di formazione professionale?
In questo articolo vogliamo fornirvi tutte le informazioni riguardanti l’ambito professionale della consulenza sul lavoro, come una sorta di guida alla professione di consulente del lavoro.
Consulente del lavoro: come diventarlo
Oltre che ad essere una professione utile e molto richiesta, specialmente in ambito aziendale, quello del consulente del lavoro è un mestiere anche molto affascinante. In questo momento storico, caratterizzato da numerosi fallimenti societari e cali ingenti di fatturato, il consulente può aiutare le imprese nella riorganizzazione del personale e nell’amministrazione delle risorse umane, studiando delle strategie per invertire il trend negativo che affligge la maggior parte delle aziende italiane.
La figura del consulente del lavoro è molto accessibile ai giovani appena usciti dall’ambito universitario e che si affacciano per la prima volta al mondo del lavoro.
Idealmente, in termini di titoli accademici, sarebbe preferibile conseguire un diploma in ragioneria, per poi acquisire un diploma di laurea, necessario per l’esercizio della professione. Le competenze di un consulente del lavoro devono spaziare dalle conoscenze generali in materia giuridico-amministrativa, fino alle conoscenze in campo contabile, passando per le competenze tecnico-professionali più specifiche.
Fortunatamente, oggi è possibile trovare dei percorsi accademici appositamente ideati per introdurre i giovani nel settore della consulenza sul lavoro, oppure si può scegliere di intraprendere un percorso di studi in giurisprudenza, in scienze politiche, o in economia.
Una volta ottenuta la laurea, l’aspirante consulente del lavoro dovrà affrontare un praticantato della durata massima di 18 mesi, propedeutico all’esame di Stato e alla conseguente iscrizione all’albo dei consulenti. Il praticantato può essere svolto presso uno studio specialistico, ad esempio questo studio professionale di un consulente del lavoro operante a Roma, che potrà fornire al giovane apprendista gli strumenti specifici e la giusta formazione pratica per completare la sua preparazione professionale in materia di consulenza sul lavoro.
Una volta terminato il praticantato, si dovrà affrontare la parte più delicata dell’intero percorso di formazione, ovvero la preparazione all’esame di Stato. Il consiglio è quello di sfruttare a pieno il periodo di training nello studio di consulenza, cercando di potenziale e consolidare le proprie conoscenze. Per chi volesse approfondire ulteriormente le proprie competenze, portandole ad un livello più tecnico ed esclusivo, è bene sapere che oggi esistono moltissime tipologie di master accreditati per consulenti del lavoro, che propongono didattiche molto specifiche, pensate proprio per rispondere alle necessità formative di coloro che si avvicinano a questo settore da poco, o per chi deve aggiornarsi in materia di consulenza, o ancora per chi desidera perfezionare le proprie conoscenze.
La formazione del consulente del lavoro non termina con il raggiungimento dell’obiettivo, giacché questa particolare figura professionale necessita di aggiornamenti continui obbligatori.
Per svolgere il suo lavoro al meglio, il consulente del lavoro deve aggiornarsi in continuazione, restando sempre informato sulle eventuali evoluzioni del settore del Diritto del Lavoro.