La contrazione dei tassi di interesse sui finanziamenti in conseguenza del taglio operato dalla BCE porta a una riduzione del costo del denaro per i mutui casa di oltre un punto percentuale rispetto allo scorso dicembre.
In termini di differenziale il tasso fisso rimane ancora vantaggioso; tuttavia, il tasso variabile continua a riposizionarsi verso il basso, portandosi a settembre fino al 4,08%.
Quali margini ci sono per valutare la convenienza della surroga?
Intanto, prendiamo atto della convenzione stipulata tra banche e notai sull’equo compenso che rende ancora più conveniente e rapida la portabilità del mutuo casa in corso presso un’altra banca, con l’obiettivo di ridurre l’importo della rata pagata, in base al riposizionamento dei tassi di interesse. il Consiglio Nazionale del Notariato ha siglato i primi accordi per attuare la legge sull’equo compenso, ovvero di un compenso commisurato al valore della prestazione effettuate, con quattro istituti bancari. Un primo passo per le banche di farsi carico anche dell’onorario notarile, oltre che dei costi di istruttoria e perizia, dato che l’operazione di surroga è sempre gratuita.
Ad oggi la maggior parte delle richieste di surroga rimane orientata sul tasso fisso. La ragione è da rintracciare sul risparmio della rata, dato che resta un margine tra tasso fisso e variabile dell’1,31% (migliori rilevazioni di settembre 2024). Ma, soprattutto, l’orientamento è influenzato dall’esperienza degli ultimi due anni, in cui la risalita dei tassi di interesse ha colto impreparati in molti, di fronte ad un aumento consistente della rata, da pagare, non preventivato in pianificazione. Esperienza che conduce alla necessità di sicurezza.
Per valutare la surroga rimangono fermi due presupposti cardine in fase di ottimizzazione, così come in fase di nuovo indebitamento. Il primo è un criterio quantitativo e consiste nel calcolare correttamente la capacità oggettiva data dalle risorse economiche di sopportabilità dell’operazione di finanziamento. Significa fare i conti e calcolare se l’importo della rata, in eventuali scenari di aumento dei tassi di interesse, sia effettivamente sostenibile per tutta la durata del finanziamento. In sinergia e integrazione con le altre uscite del conto economico previste per lo stesso periodo di tempo, che riguardano sia il tenore di vita che altri obiettivi programmati.
Il secondo criterio è di tipo qualitativo e riguarda la propensione soggettiva all’indebitamento. Partendo dal presupposto che, in genere, finanziarsi per obiettivi di vita significativi quali l’acquisto della casa non rappresenta un problema perché si associa immediatamente l’importanza della finalità all’operazione e dunque al comportamento necessario per realizzarla, nondimeno esistono una serie di elementi di natura culturale, esperienziale, ambientale, familiare che condizionano l’atteggiamento verso l’operazione. Atteggiamento che influenza poi la risposta emotiva di fronte ai cambiamenti, in relazione a come viene percepito il cambiamento stesso.
Di conseguenza, un aumento dei tassi di interesse, magari inaspettato perché si viene fuori da un periodo lungo di bassi tassi di interesse che ha quasi radicato l’idea di una situazione consolidata e perenne, viene percepito in maniera amplificata dal punto di vista emozionale. Pesa cioè come una perdita e pesa molto.
Di fatto, quando si fanno i conti, il cambiamento è tangibile, quindi, il punto è se si è in grado di sopportare economicamente una rata più alta. Ma, la valutazione che guarda solo alla convenienza del tempo immediato, evidenzia di non avere l’abitudine di pianificare con l’ottica di lungo periodo.
Per rispondere alla domanda se ci sono margini sulla surroga oggi quando già in parte i tassi sono calati, occorre fare una cosa semplice: ripianificare il debito, in base a necessità, obiettivi e priorità, su tutta la durata dell’operazione, attivando le coperture necessarie per i grandi rischi personali, valutando la capacità di rischio oggettiva e la propensione soggettiva.
Perché solo alla fine del tempo effettivo, e quando parliamo di mutui casa si arriva anche oltre i 30 anni, i conti diventano certezza.
Però, la serenità va perseguita durante tutto il tempo. Perché è la serenità il primo bene prezioso da non trascurare mai quando si tratta di denaro.
Maria Luisa Visione