Cresce il mercato immobiliare: è un segnale di fiducia?

Torna a crescere il mercato immobiliare nel secondo trimestre del 2021 in maniera sensibile.

Un amore per gli immobili non solo italiano che mostra come il relativo asset di investimento si sia riposizionato con vigore nell’ultimo anno. Rispetto al 2020, nel settore residenziale si superano le 200 mila unità scambiate, un numero importante che a prima vista potrebbe far pensare a una conseguenza diretta del periodo di riferimento. Siamo, infatti, nel trimestre di confronto caratterizzato dal rigido lock down del 2020; tuttavia, proprio in relazione al dato riguardante le abitazioni, +73,4%, in termini di variazione tendenziale, il dato mostra la variazione positiva anche sul II trimestre del 2019 (Fonte: OMI,
Statistiche residenziali – II trimestre 2021).

Acquistare casa è un bisogno senza tempo che incontriamo anche più volte durante l’esistenza seguendo la nostra evoluzione professionale e i cambiamenti familiari, con l’obiettivo di avere sempre un luogo stabile in cui ritrovarci. Non è un caso, quindi, che proprio il mese di giugno registri un incremento omogeneo del 30% in tutte le aree geografiche di compravendita, mostrando reattività, voglia di ripresa, ritorno alla fiducia. 

La crescita più marcata la troviamo nei comuni non capoluogo (+81,6% rispetto al II trimestre del 2020 e +31,3%, rispetto al II trimestre del 2019); segnale interessante, a mio avviso, su un vero effetto post pandemico, ovvero uno spostamento verso una nuova dimensione ambientale, più personale, più vicina a necessità abitative che si sono profondamente modificate e che in questa fase storica seguono una transizione nuova verso un’esigenza di qualità diversa. 

Una buona prospettiva che introduce verso un possibile clima luminoso del mercato, facendo rivedere, in parte, negli ultimi sondaggi congiunturali degli agenti immobiliari le previsioni sull’andamento dei prossimi mesi. In particolare, diminuisce la percentuale di agenti che ravvisa un calo nelle quotazioni e continua a salire la quota di agenzie che ha venduto almeno un’abitazione nel periodo aprile-giugno.

C’è ancora un divario da colmare tra i prezzi delle proposte in acquisto e quelli delle proposte in vendita che rallenta i tempi medi di conclusione dei contratti, ma le prospettive a due anni sono assolutamente favorevoli.

Osserviamo che i volumi di crescita riguardano anche i settori terziario-commerciale, produttivo e agricolo. 

Certamente, nel breve periodo, l’impennata risente dei due mesi di confinamento che hanno contraddistinto un 2020 di blocco totale di ogni attività, ma la generale crescita rimane un indizio interessante da monitorare sul potenziale sviluppo del settore e sulla ripresa economica di tutto il Paese.

Allargando lo sguardo ai dati EUROSTAT, di cui abbiamo disponibili i prezzi nominali delle abitazioni del I trimestre 2021, la UE, in termini di variazioni tendenziali annue (I trimestre 2021 rispetto al I trimestre 2020), segna un nuovo valore massimo nella serie storica osservata dal 2010 ad oggi.

E voi, negli ultimi mesi avete comprato, un immobile? O state pensando di acquistarlo?

Per adesso, i prezzi delle abitazioni nel I trimestre del 2021 rispetto all’anno scorso sono saliti del 3,9% per le abitazioni nuove e dell’1,2% per quelle già esistenti. 

Ma in ragione di anno tali aumenti fanno riflettere.

Maria Luisa Visione