Affrontiamo un argomento delicato, ma di grande interesse e attualità: la copertura da infortuni e le tutele di cui non sempre ci occupiamo.
Prendo spunto da due notizie: la pubblicazione dei consigli video, presenti sul sito https://www.quellocheconta.gov.it/ , che approfondiscono le parole più ricercate e consultate sul web in Italia, e la novità normativa presente nel Decreto lavoro.
Dalle parole più cercate dagli Italiani sono scaturiti, a cura del Comitato EDUFIN, cinque argomenti educativi sui quali è possibile consultare i relativi video dedicati: 1. Come risparmiare denaro; 2. Come investire denaro; 3. La Polizza Infortuni; 4. L’Assicurazione sulla vita; 5. Il Fondo Pensione e la Previdenza Complementare”.
Gli Italiani, quindi, oltre ad essere coinvolti dai temi del risparmio, dell’investimento e del patrimonio, si interessano alle tutele e vogliono sapere di più sulle coperture che attengono al tenore di vita.
In particolare, mi soffermo sull’argomento infortuni; sapere cosa può succedere in caso di evento sfavorevole e quanto si può ricevere come protezione dal sistema, sono le informazioni di base che spingono a valutare strumenti assicurativi di integrazione di natura privata.
Siamo sempre più sensibili al tema infortuni, forse perché i casi registrati sul lavoro risultano in aumento. Per avere un’idea concreta del fenomeno, al 31 dicembre del 2022, gli infortuni denunciati sono stati 697.773; in aumento del 25,7% rispetto al 2021, del 25,9% rispetto al 2020 e dell’8,7% rispetto al 2019. Incremento a livello nazionale, registrato dall’Inail, rispetto al 2021, sia per i casi avvenuti in occasione di lavoro (+28,0%) che per quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro (+11,9%).
Fa riflettere la notizia freschissima dell’aumento dell’indennità “integrativa” dell’una tantum a favore dei familiari delle vittime di infortunio grave sul lavoro. L’una tantum già erogata con il Dm n. 75/2023 dello scorso 18 maggio sale da 4.000€ a 9.000€, in caso di una sola persona superstite; da 7.500€ a 14.000€ in caso di due superstiti; da 11.000 a 19.000€ in caso di tre superstiti e da 14.500€ a 24.000€ in presenza di più di tre superstiti. L’ammontare della prestazione è stabilito ogni anno con decreto e dipende dal numero dei componenti del nucleo familiare superstite e dalle risorse disponibili, cioè dipende dalle risorse che il Governo è in grado di stanziare. Il decreto del 18 maggio 2023 ha fissato gli importi per gli eventi occorsi dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023.
Parliamo di una prestazione una tantum, erogata dal sistema un’unica volta ai familiari, coniuge/unito civilmente e figli, e, in mancanza a genitori (naturali o adottivi) o fratelli e sorelle.
Tale misura è stata istituita con la finanziaria del 2007, tramite uno specifico Fondo presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con lo scopo di fornire un supporto ai familiari dei lavoratori – assicurati e non – presso l’Inail, vittime di gravi infortuni sul lavoro. Come è evidente, nonostante lo sforzo, l’importo non è in grado di proteggere davvero la serenità del nucleo familiare, e ricalca la logica della pensione superstiti, percepita dai familiari in caso di decesso. La misura della pensione superstiti, infatti, è determinata in percentuale dei contributi effettivamente versati e fa cumulo con eventuali redditi percepiti.
L’interesse degli Italiani sulla polizza infortuni non attiene solo all’evento morte, ma anche all’invalidità e all’inabilità, la circostanza di non essere in grado di provvedere economicamente a sé stessi e ai propri cari, attraverso l’attività lavorativa. In questa ipotesi, anche se il sistema aggiunge una parte di contributi a quelli versati, i conti spesso non tornano, a causa delle effettive necessità di spesa. Che si tratti di una condizione temporanea o permanente.
Analizzare la propria situazione e capire se il costo di un’integrazione privata vale il rischio, anche minimo, di trovarsi in grande difficoltà, è un’azione che ognuno di noi dovrebbe fare. Prima dell’evento sfavorevole, che nessuno augura, ma che quando accade, sorprende e va affrontato.
E sembra proprio che gli Italiani lo chiedano a Google.
Maria Luisa Visione
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