L’utilizzo dell’e-commerce e dei pagamenti digitali cresce costantemente, frutto delle preferenze per gli acquisti on line, che in Italia nel 2021 sono aumentate del 18%.
Il rapporto con il denaro virtuale non è, però, per tutti uguale, e dipende sia dal contesto in cui si è nati che dagli eventi di vita che hanno caratterizzato ogni generazione.
Come rileva l’Osservatorio Visa, realizzato insieme a Ipsos, è la generazione dei Baby Boomers, nata tra il 1946 e il 1968, quella che ancora non riesce ad abbandonare l’uso del contante. L’idea di averne sempre per un’eventuale emergenza ne è la maggiore ragione; aspetto in cui anche la Generazione Z si ritrova.
Naturalmente le motivazioni dei giovanissimi sono ben diverse nella disponibilità e nell’uso del denaro, in quanto, in generale, si tratta di soggetti a carico, economicamente, della famiglia di origine. Alcuni, sono ancora minori e familiarizzano prevalentemente con la carta prepagata.
Nell’evoluzione della storia della moneta, l’utilizzo delle carte di pagamento, ha rappresentato una svolta decisiva, per quelle caratteristiche che ne valorizzano la diffusione, ovvero la semplicità e la velocità di utilizzo, che insieme alla comodità oggi stanno dirottando verso il pagamento tramite smartphone o altri dispositivi indossabili. Nessun ingombro, nessun peso.
Tuttavia, il mondo delle connessioni e della tecnologia non è scevro da frodi, anzi, proprio nell’ultimo anno il loro andamento abbinato ai furti d’identità digitale, mostra una crescita nel 2021 del 31,1% rispetto al 2020 (Fonte: Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti di identità, Crif-MisterCredit). Comportamenti illeciti che riguardano soprattutto la richiesta di prestiti e l’acquisto di beni on line. Sempre secondo la stessa fonte nel 2021 il danno stimato delle frodi creditizie sfiora i 125 milioni di euro.
Le generazioni più adulte manifestano il timore verso le frodi, in particolare per l’eccessiva richiesta di dati personali, che, a dispetto della privacy diventano di dominio ovunque, magari per un click dato senza leggere. Un tema attuale che riguarda la sicurezza, forse la funzione più importante della moneta, dietro la quale c’è la fiducia nel sistema.
Alcuni numeri dell’Osservatorio Visa Italia fanno riflettere sugli attuali trend:
- l’open banking è conosciuto dal 54% degli intervistati, anche se solo il 6% di loro ha già fornito il consenso alla condivisione dei dati personali per ottenere servizi;
- il “Buy Now Pay Late”, per fare acquisti e pagarli in una data futura è conosciuto dal 55% del campione, di cui il 13% ne ha già fatto uso;
- il 10% possiede criptovalute, mentre il 57% le conosce.
Sulle criptovalute l’idea che diventeranno una modalità di pagamento alternativa appartiene al 43% dei possessori.
Inoltre, si diffonde l’utilizzo dei servizi in mobilità (sharing) e sembra che la tendenza sia verso un’ulteriore crescita.
Anche l’aspetto della sostenibilità piace molto (a oltre la metà degli Italiani) per la possibilità di disporre di strumenti di pagamento in grado di misurare l’impatto ambientale degli acquisti effettuati.
Il futuro va verso la connessione, ma non dimentichiamoci alcune semplici regole che possono difenderci sempre da illeciti e appropriazioni indebite.
In primo luogo, non cliccare mai su link che arrivano sui diversi dispositivi digitali personali con il mittente istituzionale perché non sono veri. In secondo luogo, non cliccare facilmente sulle diverse sollecitazioni durante gli acquisti on line.
E poi custodire le proprie password con la cura e l’attenzione con cui custodiamo le nostre chiavi di casa; cambiarle con frequenza e utilizzarne una diversa per ogni account.
In caso di furto di identità digitale occorre rivolgersi immediatamente alla Polizia postale e denunciare l’accaduto. Nel frattempo, è necessario controllare gli accessi alle piattaforme e cambiare immediatamente le password.
Semplici regole, necessarie, per andare incontro al futuro ricordando che il denaro ha un valore importante e che quando si lega alla digitalizzazione che ne favorisce l’utilizzo, ne siamo noi i tutori.
Maria Luisa Visione