Economia

Criptovalute, la nuova forma di azzardo compulsivo

In una società in cui il gioco d’azzardo compulsivo sembra essere diventato uno dei principali mostri da combattere, si sta sviluppando una nuova forma di investimento che può essere paragonato per diversi aspetti alle scommesse: le criptovalute. La diffusione del bitcoin e l’impennata del suo valore azionario, arrivato a 20.000 dollari alla fine del 2017, ha scatenato una sorta di “febbre dell’oro virtuale”. La rapidità di diffusione del fenomeno ha colto di sorpresa anche i più esperti del settore azionario, ma non ha attirato la stessa attenzione riservata al gambling.

L’allarme è stato lanciato da alcuni psicologi e psicoterapeuti, che hanno riscontrato negli investitori sulle criptovalute gli stessi comportamenti attribuibili ai ludopati. Il più preoccupante è l’estraniamento dal mondo esterno, per proiettarsi interamente nella dimensione della vincita economica. In effetti le analogie con le slot machine possono essere molteplici. “Di sicuro un aspetto che accomuna la speculazione sul bitcoin e il gioco d’azzardo con le macchinette è la speranza di guadagnare molto denaro semplicemente contando su un colpo di fortuna. Le modalità sono estremamente differenti, soprattutto nella tempistica di fruizione. Se con videolottery e slot si può sperare di prendere molto denaro in poco tempo, con le criptovalute bisogna attendere settimane, a volte mesi”, come spiegano gli esperti di Gaming Report sulle pagine del loro blog.

In entrambe però è forte il rischio di perdere tutto in poco tempo. Le macchinette ricevono molti soldi e in genere non hanno un massimale di spesa, così come la speculazione finanziaria. Il bitcoin ha un valore in forte fluttuazione, con aumenti e crolli all’ordine di migliaia di dollari in un mese. Un aspetto che di sicuro non lascia dormire sonni tranquilli agli investitori, che dovrebbero avere l’accortezza di ritirare il loro denaro prima di una caduta improvviso. Dovrebbero appunto, perché spesso, come succede per gli scommettitori incalliti, più si vince e più si vuole ottenere dalla fortuna. Con conseguenze a volte catastrofiche. Il sogno di una rivincita sociale, determinata da una vincita in denaro consistente, è elemento comune di tante scommesse, che siano schedine o investimenti in borsa.

Gli specialisti hanno rilevato comportamenti molto simili tra broker e ludopati. Il livello di dipendenza è sviluppato dalla compulsività, che solo nel caso delle valute virtuali è in parte camuffato dal mercato azionario. A livello psicologico, gli effetti sono pressoché i medesimi. Una sensazione di eccitazione, collegata al brivido del rischio e al rilascio di dopamina. Tutte emozioni che hanno bisogno di vincite e rischi sempre maggiori per essere provati una seconda volta, alzando l’asticella fino a un livello in cui non si può più superare. La situazione si trova a uno stadio avanzato, tanto che una clinica scozzese, la Castle Craig, ha iniziato a occuparsi della dipendenza da criptovaluta, avvalendosi del consulto di alcuni esperti terapeuti. In fondo, proprio come il gioco d’azzardo, anche la borsa sta diventando sempre più virtuale. Il gaming su internet procede di pari passi con la diffusione del bitcoin e delle monete digitali a esso ispirata, con tutti i rischi di estraniamento dalla realtà collegato a questo sviluppo tecnologico.

Francesco Laezza

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