“Le risposte che come Provincia abbiamo cercato di dare – ha detto Bezzini – sono state di due tipi. La prima, all’inizio, sono state le misure per arginare le conseguenze più immediate della crisi, sostenendo i lavoratori che avevano perso il lavoro e garantendo la continuità reddituale. Poi, pochi giorni fa, in consiglio provinciale abbiamo approvato un pacchetto di misure più di prospettiva, per spingere il nostro territorio oltre la crisi”. Ma oltre alle misure concrete, ha aggiunto il presidente della Provincia, serve un metodo: “bisogna sempre cercare la condivisione: il confronto, il dialogo, la concertazione. Non è producendo divisioni (tra aziende, tra categorie, tra territori) che supereremo questo momento difficile”.
All’assemblea dei delegati di Cooplat ha partecipato anche, in rappresentanza del Comune di Siena, l’assessore alle Attività economiche e al Turismo Alessandro Mugnaioli. “Con la Provincia – ha detto Mugnaioli – abbiamo in ponte un Patto per lo Sviluppo. E’ chiaro che gran parte della ripresa economica, sul territorio senese, passa dal turismo e dalla nostra capacità di offrire un ottimo prodotto ai visitatori, rimanendo competitivi con altre realtà”. L’assessore ha anche indicato l’approccio da seguire: “Siena non è un ‘prodotto’ da vendere singolarmente ma insieme a ciò che le sta intorno”.
Un punto sulla situazione della Toscana è stato invece fatto dal presidente di Legacoop Toscana Stefano Bassi e da quello di Legacoop Servizi Toscana (l’associazione a cui aderisce Cooplat) Angelo Migliarini.
Preoccupanti i dati e lo scenario riassunti da quest’ultimo. “In Italia – ha detto il presidente di Legacoop Servizi Toscana – la disoccupazione è attualmente al 29,6% e l’occupazione femminile è superiore solo a quella di Malta, ma questa crisi ha solo accentuato i difetti e amplificato le debolezze. Anche il quadro della Toscana, tranne che per alcune specificità, non è troppo diverso. Una precoce de-industrializzazione e una minore apertura verso l’estero che paradossalmente, in questo biennio, hanno rappresentato un fattore di “vantaggio” (la Toscana ha perso, in termini reali, meno rispetto al resto d’Italia), oggi diventano limiti che impediscono alla nostra regione di agganciare la crescita in modo più sostenuto. Cresce la produzione ma diminuisce l’occupazione”. Di qui l’allarme di Migliarini. “Ci stiamo avviando verso una vera e propria emergenza occupazionale. Nel 2010 quella reale supera il 9% e rischia di andare sulle due cifre nei prossimi 3 anni: si parla di circa 200mila persone, 100mila gli attuali, più 35mila oggi in cassa integrazione, più 50mila disoccupati a causa della manovra finanziaria, in special modo prodotti dal taglio del 3% della spesa pubblica”.
Il presidente di Legacoop Toscana Bassi ha insistito sul fatto che “la semplice resistenza alla crisi non basta, perché non consente di dare le risposte imprenditoriali adeguate affinché la cooperazione toscana si ricollochi nello sviluppo della Toscana e continui a dare contributo all’economia della regione”. Ma questa crisi, ha aggiunto, ci dice anche una cosa positiva: “fare rete, per noi, è un fattore essenziale”. Che si possa fare bene anche in un momento difficile, ha concluso il presidente di Legacoop Toscana, lo dimostra il Bilancio economico che Cooplat ha presentato oggi: “Nonostante le difficoltà del momento, questo Bilancio segnala il fatto che la cooperativa sta affrontando in modo corretto la crisi con un’attenzione particolare al mantenimento dei posti di lavoro”.