Le tecniche della “behavioral finance” come strumento per capire il funzionamento dei mercati. E’ questo l’oggetto dello studio condotto dall’area research di Banca Monte dei Paschi di Siena attraverso il quale si vuole comprendere in base a quali logiche si orienta il comportamento degli operatori e quali sono le regole che guidano gli analisti finanziari al momento della formulazione delle stime.
L’analisi è stata condotta su un campione di 16 fondi azionari mettendo a confronto 8 fondi di investimento che dichiarano di applicare le regole della finanza comportamentale con 8 fondi tradizionali Growth & Value. Il patrimonio complessivo dei fondi oggetto della ricerca è stimato in circa 10 miliardi di dollari e il comparto di investimento si concentra sul comparto azionario degli Stati Uniti.
La ricerca, entrando ancora più nel dettaglio, ha selezionato 6 case d’investimento che offrono sul mercato le due differenti tipologie di fondi in modo da evidenziare, per ciascuna coppia selezionata, la diversità tra le performance in base a differenti budget a disposizione, linee guida aziendali e stili di management team.
In base ai risultati ottenuti sulle serie storiche prese come riferimento (comprese nell’arco temporale da ottobre 2004 a luglio 2012), i fondi behavior sembrano confermare la capacità di ottenere performance migliori nelle fasi di mercato favorevoli e perdite inferiori nei momenti turbolenti rispetto ai fondi tradizionali.
Un elemento che merita particolare attenzione è quello della “stagionalità”. Da un esame dei risultati registrati viene in evidenza che i fondi behavior tendono mediamente a performare meglio nei mesi di gennaio, maggio e dicembre rispetto ai relativi fondi tradizionali. Per tale verifica sono state confrontate le performance realizzate in questi mesi dei fondi behavior con i fondi tradizionali e l’indice S&P 500.
Infine sul versante della rischiosità, emerge un miglior rapporto rendimento rischio nei fondi behavior, rispetto ai fondi tradizionali.