E’ domani, mercoledì 6 marzo, la data per il “via libera” al reddito di cittadinanza. Si potranno infatti compilare le prime domande per accedere a quella che è stata sbandierata come “misura per la povertà”. Tutti i dettagli relativi al reddito di cittadinanza sono contenuti sul sito governativo (reddito di cittadinanza). E’ noto che, al momento, il reddito di cittadinanza sarà pari a 780 euro. Una cifra che può essere erogata per intero, ai disoccupati, oppure come soglia da integrare in caso di reddito inferiore, appunto, ai 780 euro. D’ altra parte, l’ importo della misura di sostegno al reddito sarà più alta per le famiglie più numerose, quindi non sarà calcolata solo sui parametrici economici o in base alla proprietà di immobili.
La domanda. La domanda può essere presentata alle Poste, ai Caf e on line sul sito dell’Inps. Da domani, mercoledì 6 marzo, si potrà compilare il modulo per la richiesta di accredito: la risposta alle domande verrà comunicata nel mese di aprile. In una conferenza stampa a Roma, la Consuta ha spiegato che chi presenterà la domanda per il reddito di cittadinanza tra il 6 e il 31 marzo avrà una risposta dall’Inps tra il 26 e il 30 aprile. L’esito arriverà per sms o via e-mail da parte dell’Inps e, in caso di esito positivo, dalle Poste arriverà un altro messaggio (sempre sms o e-mail) che darà le indicazioni per il ritiro della carta sulla quale, dai primi di maggio, verranno caricati i soldi del beneficio. In caso invece l’Inps dia riscontro negativo, il rigetto della domanda verrà anticipato via sms e farà poi seguito un documento formale con le motivazioni.
Requisiti. I requisiti per avere il Reddito di cittadinanza sono: Isee inferiore a 9.360 euro: seconda casa di valore non superiore a 30.000 euro; conto in banca non superiore a 6.000 euro. Basta non possedere uno solo dei requisiti per non avere il Reddito di cittadinanza. L’Istat nel 2017 ha stimano in povertà assoluta 1,78 milioni di famiglie residenti in cui vivono poco più di 5 milioni di individui, compresi 1,2 milioni di ragazzi minorenni. Secondo i dati del Governo il 47% dei beneficiari sarà al Centro-Nord e il 53% al Sud e isole. Il reddito di cittadinanza sarà vincolato all’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente, riferito alla famiglia. La soglia da non oltrepassare è di 9.360 euro. Se consideriamo le dichiarazioni Isee presentate nel 2017, secondo l’Inps sono poco più di 3,6 milioni quelle con Isee inferiore ai 10mila euro. Ma ci sono altri requisiti: patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa di abitazione, fino a 30mila euro; patrimonio finanziario non superiore a 6mila euro che può arrivare fino a 20mila euro per le famiglie con persone disabili.
Il beneficio economico si compone di due elementi: una componente a integrazione del reddito familiare fino alla soglia di 6mila euro l’anno (moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza); una componente, a integrazione del reddito delle famiglie che vivono in affitto, pari all’ammontare del canone annuo di locazione (fino a un massimo di 3.360 euro). La durata del reddito è di 18 mesi, alla scadenza ci sarà una sorta di “tagliando”. Alla scadenza, se sussistono i requisiti, è possibile il rinnovo, con un stop di un mese.
Resta qualche nodo da sciogliere come ad esempio la parte del decreto che lega il sussidio all’inserimento al lavoro. Il beneficiario infatti dovrà firmare una dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro – insieme ai componenti maggiorenni e non occupati della famiglia che non siano in pensione o impegnati in percorsi di studio – ma non è ancora chiaro come sarà possibile avviarlo ad un’occupazione. Si cerca ancora la quadra sull’accordo con le Regioni sul ruolo dei navigatore quindi il bando per l’assunzione delle figure chiamate, nelle intenzioni del Governo, a far da guida ai percettori nell’inserimento al lavoro.
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