Economia

E-mail Marketing: quali sono gli errori più comuni

L’e-mail marketing rientra ancora oggi tra le strategie di comunicazione più efficaci che professionisti e aziende possono sfruttare per mantenere il contatto con i propri clienti – o potenziali tali – e spingerli all’azione.

Considerato l’elevato numero di messaggi che riempiono le caselle di posta elettronica di ognuno e che spesso non vengono aperti, si capisce subito che, per funzionare davvero, una strategia di e-mail marketing deve essere progettata nei minimi dettagli e deve tenere conto di tanti elementi, dalle caratteristiche delle buyer personas al tasso di consegna. Commettere errori nella progettazione e, successivamente, nella gestione della campagna di e-mail significa trascinarla verso l’insuccesso.

Uno dei metodi migliori per evitare alcuni tra i più comuni errori consiste nell’utilizzare piattaforme di e-mail marketing affidabili, come ad esempio Mailrelay, che grazie ai suoi decenni di esperienza nel settore offre un prodotto facile da usare, potente e con un’ottima deliverability, nonché un supporto professionale su tutti gli account, anche quelli gratuiti.

Questa tipologia di piattaforme mettono a disposizione tutti gli strumenti necessari per creare contenuti, anche personalizzati, gestire e segmentare i contatti, evitare che i messaggi inviati vengano segnalati come spam, tenere sotto controllo dati e statistiche e molto altro ancora.

In questo articolo andremo a scoprire quali sono gli errori più comuni che è possibile commettere quando si progetta e gestisce una nuova campagna di e-mail marketing e quali potrebbero essere le conseguenze.

Non effettuare la segmentazione del target

Segmentare il target consente di inviare a specifici gruppi di utenti e-mail che rispecchino i loro interessi o rispondano a precise necessità. Per questo motivo, saltare il passaggio della segmentazione è uno degli errori più gravi – ma anche più comuni tra i non addetti ai lavori – che possa essere commesso.

Tra le conseguenze principali di un invio di e-mail generiche rientrano disiscrizioni – se si tratta di newsletter – nonché cancellazioni delle e-mail o loro spostamento nella cartella spam. 

Trascurare la deliverability delle e-mail

Quando si parla di deliverability, si fa riferimento alla capacità di consegnare correttamente le e-mail inviate, facendole arrivare nell’inbox della posta in arrivo dell’utente ed evitando che vengano contrassegnate come spam. La deliverability può venire peggiorata da:

  • IP con cattiva reputazione;
  • inserimento, nel testo delle e-mail, di parole utilizzate per il rilevamento dello spam;
  • invio di posta verso indirizzi non validi;
  • eccessive segnalazioni come spam;
  • mancata apertura delle e-mail inviate.

Non tenere conto di questi fattori può peggiorare la reputazione del mittente e farlo finire nelle blacklist.

Errori dell’e-mail marketing: invio di e-mail contenenti esclusivamente immagini

Per performare al meglio, le e-mail dovrebbero essere costituite, per la maggior parte, da testo. Le immagini possono essere aggiunte, se necessarie, a corredo del testo, per attirare l’attenzione o fornire informazioni aggiuntive. Ad esempio, possono risultare utili se l’e-mail viene inviata da un grafico e se si desidera ricordare a un cliente che ha un carrello abbandonato.

Inviare e-mail composte esclusivamente da immagini è invece un errore, anche piuttosto comune, il quale causa:

  • un inutile appesantimento del messaggio;
  • potenziali difficoltà di visualizzazione su specifici dispositivi – ad esempio sui device mobili;
  • scarsa accessibilità.

Tutto questo può portare a una riduzione della deliverability e alle conseguenze viste sopra.

Non programmare nel modo corretto l’invio delle e-mail

Un altro errore molto comune che viene compiuto da chi ha poca esperienza consiste nell’inviare le e-mail in giorni e orari casuali. Questo può portare a una riduzione dell’apertura dei messaggi, nonché a un minor numero di interazioni.

Capire quali sono i giorni e gli orari durante i quali i diversi gruppi in target aprono più frequentemente le e-mail e interagiscono con esse è fondamentale per massimizzare i risultati.

Non gestire correttamente la lista dei contatti

Affinché la campagna di e-mail marketing funzioni, è necessario che la lista dei contatti sia costituita da indirizzi e-mail:

  • reali e corretti;
  • lasciati volontariamente dagli utenti, ad esempio per iscriversi alla newsletter, scaricare un e-book gratuito o altro;
  • per i quali gli utenti abbiano fornito l’autorizzazione all’invio di newsletter, materiale informativo o promozionale e via dicendo;
  • appartenenti a soggetti attivi, ossia che aprano le e-mail ricevute.

Utilizzare liste di contatti acquistate oppure continuare a inviare posta elettronica a utenti che non aprono le e-mail o, peggio ancora, le cestinano o le segnalano come spam è controproducente e può danneggiare la campagna di marketing vanificando qualsiasi sforzo.

Non tenere conto di dati e statistiche

Per ottimizzare la propria strategia di e-mail marketing è molto importante tenere sotto controllo dati e statistiche, analizzandoli costantemente. Questo consente di individuare i punti di forza della campagna, ma anche le criticità, davvero fondamentali per rivedere la strategia e renderla più efficace.

E-mail marketing: altri errori comuni

Gli errori comuni che possono essere compiuti quando si progetta e gestisce una campagna di e-mail marketing non finiscono certo qui. Tra gli altri è possibile ricordare, a puro titolo d’esempio:

  • l’invio di contenuto non personalizzato;
  • l’uso di indirizzi che non consentono di rispondere direttamente all’e-mail;
  • la mancanza del link per la cancellazione dalla mailing list;
  • l’inserimento di un oggetto della mail poco accattivante;
  • l’invio di contenuti di bassa qualità o esclusivamente destinati alla vendita e alla promozione.

Evitare queste azioni è, quindi, fondamentale per la buona riuscita della strategia decisa e di conseguenza per il successo della campagna

 

Di Manuel Sanchez

Francesco Laezza

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Francesco Laezza

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