Edilizia, l’immobilismo ucciderà le imprese: intervento del presidente della Cna Paolo Parodi: “Far ripartire immediatamente l’economia”

“La campagna elettorale non blocchi ogni iniziativa. Agli amministratori chiediamo coraggio”

 

E’ necessario dare una svolta alla ripresa e per farlo dobbiamo essere uniti e spingere tutti nella medesima direzione, pensando meno ai propri orticelli ed assumendosi delle responsabilità. Il settore dell’edilizia è in forte recessione e come è ormai chiaro non bastano le agevolazioni del 36% o 55% per ripartire. Questo settore coinvolge un infinito di altre attività, dall’impiantistica, alla meccanica, all’arredamento, ai mobili, ai piccoli acquisti e molto altro. E’ dunque prioritaria una forte unità di intenti e di azioni da parte di tutti coloro che possono dare una forte spinta in questa direzione. E’ necessaria una maggiore coesione tra associazioni, sindacati, enti ed in particolare i sindaci, con interventi mirati a dare il via immediato a progetti di recupero e di miglioramento energetico o strutturale. Già molti comuni stanno rivedendo i loro piani urbanistici, mirando anche ad una maggiore semplificazione burocratica (è necessario unificare tante regole e regolamenti), prevedendo maggiori spazi per i lavori di rifacimento e ristrutturazione. I sindaci, le giunte, i consigli sono chiamati ad uno sforzo immane per migliorare questa situazione. Alcuni lo stanno facendo ma non basta, occorre dar vita ad una stagione di maggiori iniziative che vadano oltre la routine, una stagione che metta al centro i cittadini e le loro imprese. Il lavoro innanzitutto. Le imprese edili del nostro territorio soffrono una crisi così violenta che la maggioranza rischia di fermarsi e in alcuni casi di chiudere i battenti. Questo sarebbe un danno irreparabile per la nostra economia e si ripercuoterebbe su tutta la città e la provincia senese. Siamo entrati nel periodo elettorale e come sempre questa condizione ha fermato e frenato ogni altra iniziativa. Chiediamo ai nostri primi cittadini, ai responsabili delle amministrazioni di non fermarsi. Sappiamo benissimo che la politica fa parte della democrazia e che è giusto indicare le soluzioni e lavorare sui programmi per il prossimo futuro, ma non possiamo immobilizzare le amministrazioni. Ci auguriamo una campagna meno aggressiva e una discussione più aperta sui contenuti, che riesca a cambiare il modo di fare e il modo di essere. Oggi il problema del lavoro è il problema più forte, il numero dei cassaintegrati a raggiunto cifre da capogiro e all’orizzonte non si vede l’uscita da questo tunnel. Per questo motivo la Cna di Siena e le sue imprese chiedono a gran voce che si faccia qualcosa per ripartire, che si faccia subito, iniziando con l’immissione di liquidità nel tessuto produttivo, minor costo del denaro per chi investe, con agevolazioni dirette sull’Imu. Perché poi non pensare ad un abbattimento della tassa per 5 anni a chi ristruttura la propria abitazione o ricostruisce per intero un vecchio e brutto edificio (ce ne sono tanti esempi degli anni 50 e 60). Deve essere pensata un’edilizia per i giovani, un edilizia più qualificata per chi vuol migliorare il suo abitare. Devono partire i grandi lavori, al pari della valorizzazione delle aree pubbliche. C’è bisogno di un edificio per i grandi eventi. Siena e le associazioni di categoria ne sentono la necessità. Di cosa da fare ce ne sono tantissime. C’è bisogno di qualsiasi cosa che possa dare inizio ad un nuovo cantiere o ad una nuova attività. Siena è una città che non può e non deve arrendersi anche se tutto il peggio sembra abbattersi su di noi. E’ con questo spirito che valuteremo i nuovi politici e coloro che si presenteranno alle prossime elezioni. A Siena e nella sua Provincia abbiamo la capacità e la volontà di dimostrare che i cittadini che nei secoli hanno scritto la storia e la bellezza della città e del nostro territorio sono in grado di uscire da questa difficile situazione e ridare vita ad una stagione che ci veda ancora protagonisti in positivo per il bene di tutti.