Provare a immaginare che il tempo che oggi spendiamo per lavorare possa servirci domani a realizzare i nostri desideri e non solo a soddisfare i nostri bisogni, è un esercizio per proteggere il nostro futuro. Possiamo desiderare di dettare un tempo di entrata in pensione soggettivo, non vincolato alle norme? Decidere di interrompere in anticipo l’attività lavorativa volontariamente o, trovarsi, nella condizione di doverlo fare, richiede di poter contare su risorse disponibili. Poter vivere la vita che si desidera necessita di saper quantificare i nostri bisogni. Avere consapevolezza è fondamentale.
Il primo passo è quello di conoscere i propri quando e quanto pensionistico. In alternativa al servizio La mia pensione, a disposizione sul sito dell’Inps, ci sono diversi simulatori presenti on line, che forniscono un’idea di base. Ma per procedere a una vera pianificazione previdenziale, bisogna confrontarsi con un consulente, in grado di dare un supporto competente e personalizzato.
Orientarsi verso l’acquisto di prodotti coerenti e funzionali allo stile di vita desiderato, non è semplice. Ci aiuta la valutazione di dieci elementi.
Esigenza – La necessità da soddisfare è di tipo vitalizio: deve accompagnare un lungo tempo futuro.
Rischio – Insieme alla longevità, va considerato il rischio di una minore autosufficienza conseguente all’invecchiamento, quantificando eventuali spese sanitarie.
Tipo di Strumento – Esistono diverse forme pensionistiche complementari e soluzioni di natura privata, che presentano caratteristiche diverse.
Prestazione – L’importo corrisposto dalla forma pensionistica prescelta può essere in rendita o in capitale.
Tempo di inizio della prestazione – Da definire liberamente o in coincidenza con la prestazione pubblica obbligatoria.
Andamento della prestazione – Indica come varia la prestazione nella fase dell’accumulo (creazione del montante) e in quella del decumulo (erogazione della prestazione).
Profilo di rischio – Determina la linea di investimento coerente con la sensibilità soggettiva e il risultato che si vuole ottenere.
Garanzie contrattuali – Legate al rischio finanziario e al rischio demografico, definiscono le prestazioni certe e quelle variabili.
Versamento – In forma unica o rateizzata; occorre definire entità, frequenza e provenienza del denaro.
Opzioni – Prestazioni alternative, in luogo di quella principale, che possono essere scelte prima della scadenza.
Definita l’esigenza pensionistica, un’attenta analisi di questi elementi consente di saper distinguere quali sono gli strumenti che prevedono la rendita garantita vitalizia da quelli che consentono di ottenere il capitale; di verificare, in caso di prestazione in capitale, quali sono le garanzie di esercizio dell’opzione; di capire se la pensione mantiene il potere di acquisto nel tempo; di evidenziare se esiste un rischio di mancata prestazione e quale tipo di contributo affidare ai mercati variabili per raggiungere l’obiettivo; di verificare la coerenza tra un possibile anticipo e l’età di pensionamento obbligatoria; di usufruire di vantaggi fiscali e di valutare l’apporto del contributo datoriale, se presente, nonché coperture supplementari.
Il fine è quello di scegliere strumenti che risultino coerenti nel soddisfare le nostre esigenze e nel raggiungere i nostri obiettivi.
Maria Luisa Visione