Finalmente in pensione: meglio andare all’estero? Vediamo dove.

Metti che stai per andare in pensione e da sempre hai sognato di trasferirti in Portogallo per godere, finalmente, di vantaggi fiscali come han fatto i tuoi amici, e proprio nel 2024 ti dicono: “Stop!”.

Dove ti butti?

Lisbona ha interrotto quest’anno l’opzione di trasferirsi per molti pensionati stranieri, anche Italiani, abbandonando il regime di tassazione speciale che aveva favorito, dal 2009, un certo flusso migratorio in entrata.

Quali sono i Paesi che continuano ad attrarre i pensionati di tutto il mondo, con l’obiettivo di vivere bene pur non avendo pensioni lorde particolarmente generose?

Si potrebbe andare in Croazia, dove fino a 2.300 € al mese la tassazione è solo del 12%. Ma anche a Cipro, dove i vantaggi sono maggiori: nessuna tassazione fino ai 1.500 €; aliquota del 2,5% tra i 1.500 e i 2.500 €; 3% per le pensioni tra i 2.500 e i 3.500 € e 3,5% per chi supera i 3.500 €. Con il vantaggio di avere un basso costo della vita, coste bellissime, mare e sole a portata di mano, e la storia dell’antica Grecia intorno a noi. Tutta la Grecia è attrattiva con la possibilità di usufruire di una flat tax al 7% per un periodo di 10 anni.

Addirittura, poi, in Albania, Romania, Bulgaria e Slovacchia per i pensionati che arrivano dall’estero c’è l’esenzione totale delle tasse. Ma si hanno benefici fiscali anche nell’isola di Malta, in Tunisia, in Francia, in Spagna e nelle Isole Canarie.

La scelta di trasferirsi all’estero al ritiro dal lavoro è sempre più diffusa; per la consistenza dell’importo complessivo pagato dall’Inps il Portogallo è al primo posto grazie al favore fiscale dell’aliquota del 10%. Sempre in merito all’importo consistente degli assegni seguono: Spagna, Svizzera, Germania e Francia.

Traducendo in statistica, oggi si trasferisce all’estero un pensionato italiano al giorno e il motivo principale è rappresentato dall’ottimizzazione fiscale, oltre che da una qualità della vita economica migliore, dal clima piacevole e dalle bellezze naturali.

Tuttavia, prima di trasferire la residenza fiscale è opportuno verificare che nel Paese di destinazione sia valida l’esenzione anche per l’attività svolta nel settore pubblico, oltre che per quella del settore privato, in base agli accordi bilaterali dei Paesi.

Altri aspetti da considerare sono: l’accesso al sistema sanitario pubblico e la sua qualità, la situazione politica, la stabilità finanziaria del Paese e l’accessibilità del mercato immobiliare.

Attualmente, il maggior numero di pensionati italiani si trovano in Svizzera, Germania, Spagna, Stati Uniti, Canada, Australia, Francia, Belgio e in parte in Gran Bretagna. I Paesi dove, invece, l’Inps paga più pensioni sono: Germania, Canada, Australia, Francia, Svizzera, Stati Uniti, Belgio e Spagna.

Anche quest’anno per loro scatterà il controllo dell’esistenza in vita, a cura di Citibank, frazionato su due blocchi, con quattro mesi di tempo per completare la richiesta di attestazione. La prima fase si svolgerà da marzo 2024 a luglio 2024 per i pensionati residenti nel Continente americano, Asia, Estremo Oriente, Paesi scandinavi, Stati dell’Est Europa e Paesi limitrofi. La seconda fase si svolgerà da settembre 2024 a gennaio 2025 e riguarderà i pensionati residenti in Europa, Africa e Oceania.

Insomma, non solo i giovani vanno all’estero. E la spiegazione è la solita: qualità della vita e reddito.

Maria Luisa Visione