Il mondo del lavoro sta cambiando e questo dato è sotto gli occhi di tutti. La staticità del posto fisso viene giorno dopo giorno soppiantata dalla flessibilità del “lavoro libero”. La figura del freelance (da Freelance workers) sta diventando sempre più diffusa e ricercata. Ma di cosa si tratta?
Il Freelance è un lavoratore libero professionista che si occupa di soddisfare le richieste di aziende o enti lavorando per proprio conto senza essere dipendente fisso degli stessi. Nello specifico il freelance possiede libertà di azione, di scelta del lavoro e di modalità di svolgimento dello stesso.
Sono molti i settore che si affidano a lavoratori freelance. Non bisogna pensare solo alla figura del giornalista o dell’agente pubblicitario ma anche ad insegnanti, commercialisti, avvocati, finanzieri etc.
Proprio perché liberi lavoratori i freelance non posseggono un proprio ufficio ed una propria scrivania ed è qui che entra in gioco il coworking. Il modello di coworking è nato in California nel 2005 grazie alla mente dell’ingegnere Brad Neuber che aveva intuito la necessità di creare un luogo di condivisione di spazi, tecnologia e connessione. Dall’America il coworking è poi approdato in Europa guadagnando sempre più spazio anche nel Vecchio Continente. In Italia i primi spazi sono nati a Milano ma, nell’ultimo decennio, vi è stata anche una grande diffusione nel resto d’Italia con la nascita di spazi di coworking a Roma, a Napoli e nel Sud Italia. Questo nuovo modello di sharing economy del lavoro si adatta perfettamente alla categoria del lavoratore freelance.
Vediamo nello specifico perché un Freelance Worker dovrebbe scegliere uno spazio di coworking.
Innanzitutto la possibilità di scegliere il “dove e quando” lavorare. Il contratto di membership di uno spazio coworking è incredibilmente flessibile permettendo al lavoratore di scegliere quando usufruire del proprio spazio all’interno degli uffici: una volta al mese, tutti i giorni o solo saltuariamente. Oltretutto il freelance può scegliere il “dove”, cioè usufruire di tutti i campus di un dato network a cui si è affiliato. Pensate alla comodità di spostarsi ma avere sempre un luogo fidato a cui appoggiarsi.
Altro incredibile vantaggio è la possibilità di non doversi occupare delle spese delle incombenze di un ufficio come per esempio le pulizie, la fornitura di mobilio, le spese di gestione, connessione internet, elettricità o riscaldamento. Insomma tutti questi servizi sono compresi nell’affitto dello spazio e sono a carico del gestore del medesimo. Nessuna preoccupazione per il lavoratore che dovrà semplicemente occupare il proprio spazio e svolgere il proprio lavoro senza pensiero alcuno!
Nonostante lo spazio di coworking abbia alcune regole da rispettare il clima all’interno non è esattamente quello di un normale ufficio in quanto lo spazio è creato e pensato per il comfort del lavoratore e per la creazione di un’atmosfera quanto più stimolante possibile. Proprio il networking e lo sharing sono le realtà chiave del modello coworking. La possibilità di conoscere persone nuove e condividere esperienze è una valore aggiunto. Potere scambiare le proprie idee davanti ad un caffé durante la pausa, potere chiedere consiglio o condividere i problemi e cercare nuove soluzioni porta come conseguenza una crescita lavorativa ma anche personale. Oltretutto il networking ti permette di entrare in contatto anche con potenziali clienti che si trovano in quel luogo di lavoro per incontrare fornitori di servizi o per partecipare ad eventi. Infatti molto spesso gli spazi di coworking sono luoghi scelti per l’organizzazione di workshop ed eventi vari che permettono al freelance di accrescere le proprie competenze ed entrare in contatto con ambiti professionali diversi dal proprio arricchendo il proprio bagaglio.
In soldoni la scelta del coworking da parte del lavoratore freelance comporta per lo stesso comodità, aumento della produttività, condivisione di esperienze e crescita della creatività. Il coworking permette di uscire dalla propria abitazione, concentrarsi in un luogo adatto al proprio lavoro e creare reti di conoscenze. Un libero lavoratore cosa può chiedere di più?