Nasce un nuovo polo per il business process outsourcing targato Bassilichi: Marco e Leonardo Bassilichi, presidente e amministratore delegato del gruppo omonimo, hanno presentato oggi il progetto di holding nella quale confluiranno Fruendo e Abs Technology
Nasce un nuovo polo per il business process outsourcing targato Bassilichi: Marco e Leonardo Bassilichi, presidente e amministratore delegato del gruppo omonimo, hanno presentato oggi il progetto di holding nella quale confluiranno Fruendo e Abs Technology, società attive nel campo del back office e della sicurezza, già controllate da Bassilichi. Il nuovo polo potrà contare su quasi mille occupati su 7 sedi produttive. «Sarà un’azienda nuova – ha spiegato Leonardo Bassilichi – senza debiti, con contratti pluriennali, un capitale di partenza di 26 milioni di euro, e caratteristiche favorevoli in questa fase particolare di mercato, in cui tutti disinvestono e noi investiamo».
Mps tra i soci La famiglia Bassilichi avrà il 28,50% del capitale; altri soci saranno Arno I Srl (MpVenture) con il 3l,92%, Sici Fondo Toscana Venture con il l0,58%, Monte dei Paschi di Siena con il l0% e Bper con il 9%, azionisti storici di Bassilichi ai quali si unirà con una quota del 10% Icbpi, che sarà a sua volta cliente della società in virtù di un contratto della durata di 7 anni.
I contenziosi in tribunale «Dalla prossima settimana ragioneremo con i sindacati su strumenti per alleggerire il contenzioso» relativo alla forza lavoro di Fruendo, ovvero le cause intentate dai lavoratori per tornare nell’organico di Banca Mps: ha poi annunciato Leonardo Bassilichi, amministratore delegato del gruppo omonimo, in un incontro con la stampa. A oggi Fruendo ha perso cause per 154 lavoratori in primo grado e 243 in appello, mentre ne ha vinte per 101 lavoratori in primo grado, e altri 97 sono in attesa di giudizio, su 994 totali. «Il problema numero uno – ha spiegato – è mettere in serenità e sicurezza i clienti del back office in modo da non farli scappare. Questo non vuole essere un modo per dare la colpa ai sindacati, ma è un fatto che ci ha portato a una situazione complessa. La società va avanti a prescindere, e non sarà certo un problema assumere nuovi colleghi, cosa che faremo quando ci sarà chiarezza. Quello che fa male è il tempo, perché il tempo blocca i processi: noi rischiamo da un lato di non assumere nuovi colleghi, e dall’altro le persone non sanno che destino avranno».
(fonte: Ansa)
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