Confindustria pensa che si debba valorizzare le eccellenze toscane nel settore dei manufatti e dei materiali da costruzione
La crisi dell’edilizia è grave e perdura ormai da tempo. Per la Confindustria Toscana sud, che riunisce gli imprenditori di Siena, Arezzo e Grosseto, la soluzione sta nel miglioramento della qualità dei materiali da costruzione.
«L’eccellenza è la nostra risposta alla crisi del comparto delle costruzioni – afferma il presidente della sezione Manufatti e Materiali da Costruzione di Confindustria Toscana Sud Riccardo Cecconi – perché va a beneficio di tutti e agevola la qualificazione delle aziende del territorio. Ci siamo posti obiettivi ambiziosi in termini di qualità dei prodotti e dei materiali, di innovazione, rispetto per l’ambiente, riqualificazione del territorio e qualità del costruito.
Non dimentichiamo che nella Toscana del Sud sono presenti aziende leader a livello nazionale nella produzione di manufatti, prefabbricati e prodotti per l’edilizia – prosegue il presidente Cecconi – che nel periodo della crisi hanno continuato ad investire ed a credere nelle loro imprese. E’ importante che i nostri amministratori pubblici ne siano consapevoli e rispondano – da parte loro – alle necessità di queste aziende in termini di adeguamento infrastrutturale e di certezza del diritto, tempi di risposta e chiarezza nelle procedure amministrative. Sono principi che valgono per tutti gli imprenditori, ma per il nostro settore sono ancor più cruciali.
Abbiamo molto lavoro da fare anche a livello associativo: le imprese, lavorando insieme, possono reciprocamente aiutarsi a crescere ed a competere su un mercato sempre più attenti al rapporto qualità-prezzo. Voglio ringraziare personalmente tutti gli imprenditori attivi nella nostra Sezione, perché hanno compreso l’importanza dell’associazionismo e, in un momento di crisi che dura oramai da dieci anni nel nostro settore, riescono a ritagliarsi dei momenti per discutere insieme delle problematiche concrete che affrontiamo nel nostro lavoro.
Uno dei primi temi che intendiamo affrontare all’interno della nostra Sezione, è quello relativo ai materiali da cava. In modo particolare – prosegue Cecconi – puntiamo a sensibilizzare i Comuni toscani sui nuovi criteri ambientali minimi per l’affidamento dei servizi di progettazione e lavori per la costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici».
Il DM 11/01/2017 del Ministero dell’Ambiente, infatti, rivisita la materia ed aggiorna alcuni criteri premianti di aggiudicazione per le gare pubbliche. Tra questi l’utilizzo di almeno il 20% in peso sul totale dell’edificio (precedentemente il 10%) di materiali da costruzione derivati da materie prime rinnovabili e, soprattutto, la riduzione della distanza massima di approvvigionamento del materiale da 350 a 150 chilometri dal cantiere di utilizzo per almeno il 60% del peso dei materiali utilizzati (precedentemente il 25%).
«Risulta chiaro che ulteriori criteri premianti possono essere introdotti per l’utilizzo di materiali locali» afferma l’ingegner Giovanni Cardinali «sempre che il progettista incaricato dall’impresa di impostare l’offerta tecnica sia in grado di dimostrare che i materiali offerti soddisfano il criterio ambientale di riduzione del trasporto incluso nella filiera produttiva».