La Legge di Bilancio 2022 ha introdotto delle interessanti novità per i liberi professionisti, che finalmente si vedono riconosciuto il diritto alla salute da tempo richiesto a gran voce. Senza dubbio è stato compiuto un passo in avanti e questo dobbiamo riconoscerlo, ma a ben vedere la Legge di Bilancio 2022 lascia ancora diverse lacune da colmare. Qualche obiettivo dunque è stato sicuramente raggiunto, ma c’è ancora molto da fare per considerare pienamente riconosciuto il diritto alla salute dei liberi professionisti. Vediamo nel dettaglio cosa cambia per i lavoratori autonomi e quali sono le novità che sono state introdotte.
La Legge di Bilancio 2022 ha introdotto, a partire dal 1° gennaio, la sospensione dei termini degli adempimenti tributari a carico dei liberi professionisti che, per ragioni di salute, fossero impossibilitati a lavorare. La misura scatta in caso di malattia, infortunio, interruzione della gravidanza o parto prematuro ma solo a determinate condizioni e soprattutto esclusivamente per alcuni professionisti. Come vedremo nel dettaglio di seguito, dunque, tutti i lavoratori autonomi si vedono ancora costretti a stipulare una polizza di copertura infortuni per tutelarsi perché le misure introdotte con la Legge di Bilancio 2022 risultano ancora troppo limitate.
Un primo fattore da sottolineare è che la sospensione in caso di malattia o infortunio scatta esclusivamente, per i liberi professionisti, per quanto riguarda gli adempimenti tributari. Rimangono dunque escluse dal provvedimento tutte le scadenze previdenziali, giudiziarie ed assicurative. I vantaggi e le tutele per i lavoratori autonomi sono quindi limitate, perché le spese da sostenere a proprio carico rimangono purtroppo diverse, anche escludendo quelle tributarie.
Un altro grande limite delle misure presenti nella Legge di Bilancio 2022 riguarda la platea di liberi professionisti interessata dalla possibilità di sospendere gli adempimenti tributari in caso di malattia o infortunio. Sono infatti contemplati solo quelli con obbligo di iscrizione all’Albo professionale, mentre tutti gli altri lavoratori autonomi rimangono esclusi.
Non solo: chi esercita la professione in forma associata potrebbe non avere diritto alla sospensione dei termini tributari. La misura viene infatti applicata solo se il numero complessivo dei soci è inferiore a 3. Va da sé che quella che è stata presentata come una misura a favore dei liberi professionisti appaia in realtà come un piccolissimo passo verso l’effettivo riconoscimento del loro diritto alla salute. I limiti sono purtroppo moltissimi e alla fine, a ben vedere, coloro che potranno ottenere dei reali vantaggi dalla Legge di Bilancio 2022 rimangono un numero alquanto ridotto.
In Italia gli autonomi sono tanti e nei prossimi anni potrebbero aumentare: è necessario adottare delle misure che permettano di tutelare l’intera platea di liberi professionisti e non solo una piccolissima parte di essi. I passi da compiere, insomma, sono ancora parecchi e per il momento rimane una sola grande certezza: gli autonomi non possono permettersi di escludere una polizza infortuni perché corrono ancora troppi rischi e le tutele in loro favore non sono sufficienti.
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