Fumata nera dall’incontro di ieri in Gsk nel corso del quale è stato affrontato il tema dei 61 esuberi previsti tra i siti produttivi di Siena e di Rosia a causa di un piano di riorganizzazione deciso dall’azienda. Sindacati e dirigenza locale della multinazionale hanno dibattuto per tre ore per risolvere una questione spinosa, ma l’accordo non è stato trovato.
Nelle scorse settimane sono state predisposte tutta una serie di misure e di strumenti che possano favorire e consentire la buonuscita di 61 lavoratori: incentivi economici, pre-pensionamenti, il pensionamento lungo che è consentito dalla legge Fornero, anche la possibilità di chiedere il part-time o la ricollocazione.
L’azienda vuole però arrivare in ogni modo alla quota di 61 uscite; su questo non è stato trovato l’accordo con i sindacati, che invece chiedono che non si vada oltre la cifra di quelli che saranno i lavoratori che accetteranno le misure proposte per lasciare Gsk.
Le parti si incontreranno nuovamente venerdì per quello che dovrà essere il faccia a faccia decisivo per risolvere la vicenda.
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