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I negozi tradizionali vincono sul commercio on line: sosteniamoli!

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Chiudiamo l’anno con una notizia che racconta come gli Italiani siano in grado di superare i tempi, rimanendo unici, capaci di contraltare attese e scenari già disegnati.

Perché, in fondo, tra poco inizierà un nuovo anno, e ognuno di noi può decidere come dipingerlo, tra speranze e sogni, aspettative e desideri, ambizioni e aspirazioni.

La notizia è stata diffusa dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre: in Italia sono i negozi tradizionali che vincono verso il commercio on line. Nonostante le difficoltà e l’aumento delle quote di mercato delle vendite on line, sono loro a generare la maggior parte del fatturato delle vendite al dettaglio. Con l’importante esito di migliorare i dati sull’occupazione, la bellezza delle città e la qualità della vita.

I consumatori italiani non rinunciano all’abitudine di recarsi di persona per acquistare, vedere, toccare con mano, farsi consigliare, scambiare una chiacchiera. Aspetto confermato anche dai regali natalizi. Nonostante la pressione economica superiore al resto dell’Europa, la forza delle tradizioni e dei rituali familiari ha accompagnato questo Natale (anche se allo shopping natalizio viene associata molta emotività).

È curioso, da questo punto di vista, che, secondo le stime di Consumerismo No Profit, un regalo su tre sia stato scelto dall’IA. In pratica, interrogare l’Intelligenza Artificiale, diventa un’abitudine sempre più diffusa perché facilita la scelta. Eppure, nessuna IA potrà mai essere in grado di sostituire la conoscenza personale, il rapporto umano, quelle sfumature che riusciamo a cogliere nelle persone per interpretare il loro mondo e avvicinarci a un pensiero che le distingue. Infatti, i consigli dell’IA sembra proprio che non sempre siano stati i più adatti, anzi piuttosto sono risultati impersonali.

I negozi resistono così come le tavole, imbandite a festa e popolate da parenti e amici, stretti nell’abbraccio che solo il Natale riesce ancora a regalare. Oggi un italiano su due acquista on line almeno una volta durante l’anno, numeri in aumento, anche se inferiori al resto dell’Europa. Il boom delle vendite on line si registra su abbigliamento, scarpe e accessori.

In effetti, ciò che favorisce il commercio elettronico è soprattutto la politica di prezzo più aggressiva, la tassazione più favorevole ed essere disponibili 24 ore su 24. Tuttavia, ricordiamoci che i negozi commerciali e le botteghe artigiane, a differenza delle piattaforme, riempiono le città di socialità, creano lavoro locale, alimentano circuiti economici sul territorio, sono in grado di dare consulenza sui prodotti e personalizzare il servizio, migliorano la sicurezza dei luoghi con le loro luci e la loro presenza. Sono anime che animano e alimentano una migliore qualità della vita.

Ascoltiamo ciò che dice la CGIA di Mestre e sosteniamo i negozi fisici: “Il commercio fisico mantiene ancora la quota dominante delle vendite e rimane centrale nelle abitudini dei consumatori. Ciò che manca è una cornice politica ed economica che permetta alle piccole attività locali di competere su parametri equi, riconoscendone il valore economico e sociale”.

Non si tratta di nostalgia, ma di costruire un quadro economico e fiscale in cui la qualità della vita rimanga intatta.

Maria Luisa Visione