Il 9 aprile le segreterie provinciali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil hanno inviato all’azienda una richiesta di ritiro della procedura di licenziamento collettivo aperta il 20 febbraio per 61 lavoratori di Gsk.
“L’azienda – affermano dalla Rsu di Gsk vaccines – ha risposto che non intende ritirare né annullare la procedura in corso considerato che le motivazioni che portarono ad aprirla sono ancora valide e persistono. La fermezza dell’azienda su questa richiesta ci ha deluso profondamente, specie per gli scenari che la pandemia ha introdotto. Come Rsu riteniamo necessario intervenire pubblicamente per rafforzare e riaffermare dei concetti già ampiamente discussi con Gsk”.
Così prosegue la nota: “In questo momento, tenuto conto dell’emergenza Covid-19, le aziende
farmaceutiche dovrebbero incrementare la forza lavoro e non ridurla, ed in particolar modo i produttori di vaccini. Se, come tutti speriamo, il vaccino per il Coronavirus sarà trovato in tempi ragionevolmente brevi immaginiamo che ci sia la necessità di una massiccia produzione, a cui anche la nostra azienda potrebbe partecipare, come dimostra l’accordo di ieri con Sanofi. Ridurre la forza lavoro è una scelta non lungimirante nell’interesse generale, e noi ci troviamo a condannarla oggi come già facemmo nel 2013 quando Novartis decise di dismettere la produzione del vaccino contro l’influenza. Molte persone, purtroppo, perderanno il loro lavoro a causa della pandemia. In questo contesto, aziende come Gsk che anche in tempi di crisi raggiungono profitti elevatissimi grazie alle performance dei propri collaboratori, costantemente oltre la media, dovrebbero auspicabilmente contribuire al mantenimento delle soglie occupazionali e non andare a tagliare aumentando la disoccupazione. Mantenere aperta la procedura di licenziamento collettivo malgrado la situazione che la pandemia ha causato è a nostro avviso controproducente e poco corretto, considerato che non ci è ancora possibile riunirci fisicamente per discutere faccia a faccia della questione, né tantomeno è possibile riunire i lavoratori in assemblea, come in queste situazioni sarebbe necessario”.
“Come Rsu – conclude la nota – ci uniamo alla richiesta delle nostre segreterie ed auspichiamo che Gsk ripensi alla decisione che ha preso, onde evitare un aumento delle divisioni già in atto”.