Il factoring si adatta alle esigenze delle imprese e diventa sempre di più una forma di finanziamento a cui si ricorre per rispondere a bisogni di natura eterogenea, non esclusivamente finanziaria. Sta in questo elemento la chiave di lettura dei dati positivi messi a segno dal factoring in Italia che come dimostrano i risultati pubblicati da Assifact (l’Associazione italiana per il factoring, che rappresenta le principali società del settore) Ciò dimostra l’importante sostegno del settore a favore dell’economia reale.
Il factoring è un contratto attraverso il quale l’azienda cliente cede a una società specializzata (factor) i crediti esistenti o futuri, derivanti dalla propria attività d’impresa. Permette all’impresa di trasferire i propri crediti commerciali a una banca o a un operatore creditizio specializzato (società di factoring) e nella sua forma più completa permette di realizzare contemporaneamente tre funzioni, ossia il finanziamento del cedente attraverso lo smobilizzo dei crediti ceduti, il trasferimento dei rischi di inadempimento e l’esternalizzazione della gestione dei crediti. Questo consente all’azienda titolare del credito, di ottenere l’incasso immediato, riducendo i normali tempi di riscossione del credito e favorendo i flussi di cassa. Cosa non da poco in un contesto in cui l’Italia fatica a ridurre i tempi di riscossione dei crediti nei confronti della PA, specialmente nei confronti dei fornitori del servizio sanitario nazionale (da sola la sanità rappresenta 1/3 dei debiti che lo Stato in generale ha verso i privati).
Secondo le statistiche ufficiali, la Pubblica Amministrazione italiana impiega oltre 100 giorni di media per pagare i fornitori contro una media UE di 40 giorni. La normativa europea prevede massimo 30 giorni, 60 giorni nel campo sanitario. Questa inosservanza ha portato la Commissione europea a deferire l’Italia alla Corte di Giustizia Europea, visto anche il peso che tale strumento ha nel nostro Stato (turnover cumulativo di circa il 13% del PIL).
Occorre sottolineare che i ritardi di pagamento ostacolano la crescita delle imprese e questo è avvertito da più delle metà delle PMI in Italia e frena di fatto lo sviluppo economico.
Assifact afferma giustamente che ai giorni d’oggi la cessione del credito non è più vista come una riduzione del patrimonio del fornitore, ma anzi una corretta gestione e programmazione dei flussi finanziari permette di salvaguardare l’azienda ed il factoring è lo strumento ad hoc e permette alle imprese di superare le tensioni dei mercati finanziari e di supplire la mancanza di liquidità causata dai lunghi ed incerti tempi di pagamento della PA. Inoltre, il Codice degli Appalti consente il divieto ma solo se motivato, per cui non è ammesso un rifiuto generico senza ragione specifica.
Il factoring si conferma essere uno strumento finanziario competitivo per le attività produttive: certamente ancora di più utile per le aziende fornitrici della Pubblica Amministrazione (Enti locali, Regione, Strutture sanitarie e assistenziali). E’ una modalità di finanziamento delle aziende che, come noto, registra un tasso di sofferenza molto minore rispetto al contenzioso medio degli impieghi “a rischio” per le Banche. Questo strumento rappresenta, nel momento in cui gli NPL (Non Performing Loans) costituiscono la maggior “palla al piede” del sistema creditizio, un’alternativa molto positiva per le aziende interessate a finanziare il proprio “capitale circolante”.
Questo strumento finanziario è stato caratterizzato da notevole crescita registrata anche negli anni della crisi, risultando di fatto un prodotto anticiclico e uno strumento alternativo alle tradizionali forme di credito a breve termine, in grado di dare un sostegno concreto al capitale circolante delle imprese.
Il factoring non è solo uno strumento di finanziamento, ma un vero e proprio modello di gestione del capitale circolante, che può modificare in maniera significativa il tradizionale rapporto Banca-Impresa e quindi essere utile per favorire l’incontro della domanda e dell’offerta del credito. Dal punto di vista della banca è possibile avere maggior controllo e una migliore comprensione dell’operatività del cliente e dei suoi rispettivi. Innumerevoli vantaggi sono previsti anche da parte del cliente, che può beneficiare di una erogazione dei fondi veloce e con tempistiche certe, della garanzia e buon fine dei crediti dell’impresa, di un contributo professionale nella gestione dei crediti e di un miglioramento generale della struttura finanziaria e della tesoreria aziendale.
Lo strumento factoring si adatta perfettamente per gli abituali fornitori di enti pubblici sanitari e non. Con questa modalità la riscossione immediata dei crediti vantati verso soggetti peraltro non fallibili fa crescere la capacità di credito del creditore privato e facilita anche l’ente pubblico debitore. Evoluzione del factoring è il reverse factoring in cui è il debitore ceduto a farsi promotore dell’iniziativa essendo un’azienda capo-filiera di elevato standing e quindi dotata di buon merito creditizio, facilitando in questa maniera i fornitori di dimensioni più contenute che a causa dei limiti imposti dal factoring (il factoring classico richiede che le fatture cedute abbiano volumi consistenti) non possono accedere a questo strumento. La dilazione dei tempi di pagamento delle PA è come detto precedentemente da diversi anni fonte di problemi per molte aziende fornitrici, che non riescono ad incassare i propri crediti in tempi certi. Con il factoring reverse l’ente libera i propri fornitori da queste problematiche scaricando sulla banca o sulla società di factoring il ritardo dei pagamenti.
Su questo tema sono state sensibilizzate anche le amministrazioni comunali e quello che resta delle province mentre le Regioni, per le ASL e tutte le strutture sociosanitarie, sono da tempo e di norma attrezzate per favorire l’operatività di cessione dei crediti da parte dei soggetti fornitori privati.
Il factoring certamente non è in grado di risolvere tutti i problemi che risiedono nel rapporto Impresa-PA ma è importante sottolineare come il credito, in un sistema che strutturalmente esprime una sottocapitalizzazione diffusa fra le aziende, risulti fondamentale per un percorso di crescita produttiva possibile e da “accompagnare” con intelligenza operativa. La via per il factoring, che accelera e può ulteriormente crescere, è una strada positiva per aiutare la ripresa economica e produttiva complessiva.
Articolo a cura del Dott. Gianfranco Antognoli e del Dott. Fernando Cruz