Tutto è un grande inganno, soprattutto quello della politica.
E lo è davvero.
Speravo, pensavo, credevo che la politica, una volta tanto, restasse estranea a toni demagogici e di facciata e facesse il proprio lavoro: e cioè il bene dei cittadini. Smorzando, quindi ma anche centellinando e facendo piani per il bene comune. Perché questo la politica deve fare.
Niente di tutto ciò. Niente è mutato. Così è se vi pare.
Ancora slogan, muri contro muro e pochi – anzi nessuno – programmi.
E una impietosa falce, cioè il mercato, che ti ammazza.
Si. Ti ammazza.
Perché questa demagogia ha falcidiato la capacità di prestito delle banche, che si ripercuote su famiglie e imprese, e non ha dato indirizzi certi.
Mi spiego meglio: si alza lo scontro, si mettono barricate, lo spread sale, le nostre banche sono minate alle fondamenta da perdite su titoli (sottoscrizione di bond statali) , i loro parametri di bilancio non consentono prestiti, non ci sono impieghi e l’economia, già asfittica, si blocca.
Brutto a dirsi, ma è così.
Forse sarebbe meglio se la politica facesse meno proclami e mettessegiù un programma condiviso: per allentare i problemi e con la finalità di unire le perdite con l’Europa, perché lì ( volenti o nolenti) noi siamo. E perché i discorsi li puoi fare per un po’ di tempo ma se poi non seguono i fatti nessuno ti dà ascolto.
Viva il tricolore.
Luigi Borri