Il mercato delle valute estere e la rete

Piattaforme di trading a supporto dei mercati globali

Le valute estere hanno un proprio mercato di riferimento all’interno del quale comprare e vendere come in qualsiasi altri forma di investimento. Un fattore di cui non tutti sono a conoscenza dato che, con ogni probabilità, non sono in tanti coloro i quali sanno che si può investire in questo campo.
Ma se proviamo a fornire il nome tecnico con il quale tale strumento viene comunemente appellato, forex, probabilmente saranno più coloro i quali troveranno un qualcosa di familiare. Foreign Exchange, che tradotto significa esattamente valute estere. E l’aspetto più sorprendente di tutta la vicenda è dato dal fatto che questi investimenti possono essere condotti direttamente in rete, utilizzando quindi al tecnologia web.
Cosa che ogni utente può fare da solo in qualsiasi momento della giornata e in qualunque luogo ci si trovi. Il che tende indubbiamente a fornire un’aura di grandiosità, se non altro dal punto di vista dell’opportunità, allo strumento del forex. Che rimane comunque molto rischioso, esattamente come viene spesso indicato dai tanti detrattori di questa tipologia di investimento.

Cosa deve fare chi decide di investire in questo mercato autonomamente, quindi senza vincoli temporali o fisici ma andando semplicemente ad utilizzare un dispositivo multimediale (smarpthone, pc o table che sia)? Anche qui l’iter è piuttosto semplificato per rendere ancor più appetibile l’investimento.

Come si può leggere su uno dei siti italiani che tratta il tema del forex da un punto di vista informativo, Forexitalia24.com, occorre semplicemente registrarsi ad un portale di intermediazione e brokeraggio. Le piattaforme di forex sono ormai tantissime e si fanno una concorrenza spietata tra di loro a suon di offerte: qualche volta si parla di vere e proprie esche lanciate per attirare nuovi utenti e invogliarli ad aprire un conto su piattaforme che, nel concreto, non avrebbero neanche la facoltà di operare in quanto prive dei requisiti minimi.
Per agire da intermediario occorre una licenza che deve essere rilasciata da organi competenti tanto a livello nazionale (in Italia ci pensa la Consob) quanto a livello europeo. Ebbene, non tutti i broker presenti in rete rispettano la legge: e scegliere uno di questi non in regola sarebbe un po’ come aprire un conto corrente presso un istituto bancario che opera senza le opportune licenze.

Occhi sempre aperti, quindi, onde evitare di incappare in rischi inutili legati alla perdita del proprio patrimonio. Che come i detrattori del forex insegnano, è un qualcosa sempre in agguato.