Con il protocollo “local content” aumentano ricadute e occupazione della geotermia.
Il “local content” è il valore aggiunto apportato da un’azienda al tessuto socioeconomico di un territorio ospitante. A un anno dalla firma del protocollo firmato da Enel Green Power e i Comuni geotermici dell’area toscana sulla questione, sono arrivati i dati sull’impatto dell’azienda energetica in questi territori.
Durante il tavolo di aggiornamento periodico dell’Osservatorio geotermico, istituito dal protocollo e svoltosi mercoledì 8 giugno alla sede Enel Green Power di Larderello, è stato fatto il punto della situazione: i dati rivelano che le imprese dei territori geotermici, dall’area tradizionale di Larderello a quella senese di Radicondoli e Chiusdino fino all’Amiata grossetano e senese, hanno aumentato la loro attività con ricadute economiche in appalti pari a quasi 14 milioni di euro nei primi cinque mesi del 2016, e inoltre due importanti gare Enel Green Power per la realizzazione di impianti geotermici in Cile e in Germania sono state vinte da ditte locali toscane consorziate.
L’incontro, a cui hanno partecipato il responsabile geotermia Enel Green Power Massimo Montemaggi, il global chief procurement officer di Enel Green Power Dino Marcozzi ed il responsabile acquisti geotermia Marco Cammelli, il responsabile affari territoriali Centro Italia Enel Fabrizio Iaccarino, i sindaci dei Comuni geotermici e il presidente del Co.Svi.G. (Consorzio Sviluppo Aree Geotermiche) Piero Ceccarelli, è stato anche l’occasione per tracciare le linee operative dei prossimi mesi.
A questo proposito, Enel Green Power ha presentato una serie di iniziative che potranno coinvolgere il territorio, a partire dall’offerta di Enel Energia con sconto di circa il 10% per le aziende dei territori geotermici, grazie all’accordo con la Regione Toscana, e conseguente attività di scouting per insediamento nuove aziende in aree geotermiche. Significative anche le novità nel campo dell’innovazione attraverso i progetti con CNR e Università di Firenze per l’utilizzo della CO2 carbon free in campo alimentare attraverso la coltivazione delle alghe, nel settore della formazione con i corsi di tecnologie geo e i percorsi di collaborazione attivati negli istituti tecnici e professionali dell’area tradizionale e dell’Amiata e dal punto di vista occupazionale con le recenti 25 assunzioni dopo il tirocinio di GiovaniSì.
Infine, è stato deciso di elaborare una proposta di progetto di creazione di un protocollo local content unico per tutta la geotermia toscana, che comprenda anche i 3 Comuni amiatini di Arcidosso, Santa Fiora e Piancastagnaio, un primo passo verso la creazione di un Distretto geotermico unico toscano. Si tratta di un lavoro che si inserisce nel percorso congiunto con la Regione Toscana, con gli enti locali e con il Co.Svi.G. cominciato con il primo protocollo della geotermia del 2007.
Soddisfazione per questo primo anno di lavoro e per i miglioramenti registrati è stata espressa dai Sindaci geotermici. Presente anche l’Osservatorio delle Imprese dell’Unione dei Comuni dell’Alta Val di Cecina. Il tavolo di lavoro continuerà a ritrovarsi nei prossimi mesi per proseguire nel lavoro intrapreso e monitorare gli obiettivi.
«Nell’ultimo periodo – hanno detto Loris Martignoni, sindaco di Pomarance, ed Emiliano Bravi, sindaco di Radicondoli, a nome dei sindaci e delle istituzioni presenti – è evidente il cambiamento di marcia e di rapidità di risultati, grazie al lavoro congiunto che abbiamo svolto come istituzioni, aziende e soggetti economici del territorio, ognuno per la parte di propria competenza nel rispetto dei ruoli e delle competenze. Oltre agli importanti risultati raggiunti, i progetti di sviluppo futuri, sia in termini di possibilità di portare sul territorio realtà sempre più specializzate nel settore elettromeccanico sia per altri usi della geotermia come coltivazione delle alghe e progetti di ricerca innovativa, ci aprono prospettive importanti. Come sindaci continueremo a monitorare la situazione e a collaborare con Enel Green Power per favorire lo sviluppo economico, occupazionale e ambientale del territorio».