
Il calo record delle richieste delle imprese di prestiti alle banche e la contemporanea decrescita dei depositi negli istituti di credito? Da ascrivere, secondo il presidente della Camera di Commercio di Siena Massimo Guasconi, alla crisi che ha colpito Monte dei Paschi oltre dieci anni fa.
“Da un prima impressione collegherei questa situazione agli eventi straordinari che hanno coinvolto Siena dal 2011 al 2024, in particolare quelli legati a Rocca Salimbeni e alle sue società partecipate. La banca ha attraversato una fase di profonda ristrutturazione e, visto che sembra che lo studio non distingue tra settori e comparti, è possibile che fusioni e operazioni straordinarie abbiano avuto un impatto significativo. Tuttavia, occorre un’analisi più dettagliata per confermare questa ipotesi”.
Guasconi fa riferimento all’analisi dell’ufficio studi della Cgia di Mestre diffusa nel weekend. Nei dati pubblicati dall’associazione degli artigiani, riferibili ad un lasso di tempo che va da novembre 2011 allo stesso mese del 2024, si vede come nella nostra provincia ci sia stata una flessione del – 59,1% delle richieste di mutui, che sono passate da 7,8 a 3,2 miliardi di euro. Nessuno tra l’altro in Italia registra questo decremento.
E contestualmente il nostro è l’unico territorio dove si assiste ad un calo dei depositi bancari da parte dell’aziende: dai 2,7 miliardi del 2011 ai 2,2 dell’anno scorso.
Un indicatore che, secondo la Cgia, può essere sinonimo di “un progressivo deterioramento economico e finanziario ” delle imprese “che le avrebbe fatte scivolare nell’area grigia dell’insolvenza o, peggio ancora, a rivolgersi al mercato del credito illegale”.
Un’ipotesi giudicata inverosimile per Guasconi. “Il rischio di ricorrere a mercati paralleli, come l’usura, è sempre un tema da monitorare – afferma-. Tuttavia, pur non avendo una conoscenza dettagliata degli altri territori, non mi sembra che a Siena ci siano segnali di un aumento preoccupante di questo fenomeno. Le forze dell’ordine, che hanno il polso della situazione, non hanno evidenziato incrementi significativi che possano giustificare una lettura allarmistica dei dati”.
“L’andamento dei depositi e dei prestiti potrebbe essere strettamente legato alla specificità del nostro territorio e alla presenza del Monte dei Paschi – ribadisce il vertice dell’ente camerale -, la più grande azienda toscana, che ha un peso notevole sulle statistiche economiche. Se i dati non distinguono tra diversi comparti, il rischio è di interpretarli in modo superficiale, senza cogliere l’effettiva realtà produttiva e aziendale della provincia”.
MC