Niente pesce fresco sulle nostre tavole: durerà per tutto il mese di Ottobre il fermo pesca per le marinerie toscane che contano 580 imbarcazioni registrate. Un settore importante per la nostra regione con un pescato di 7400 tonnelate ed un fatturato di 50milioni di euro. Quindi con il fermo pesca si fermerà la pesca professionale e non prenderanno la via del mare i pescherecci a Monte Argentario, Castiglion della Pescaia, Piombino, Livorno e Viareggio.
A darne notizia è Coldiretti Impresapesca nel sottolineare che con il fermo totale aumenta anche il rischio di ritrovarsi nel piatto, soprattutto al ristorante, pesce che è prodotto straniero o congelato se non si tratta di quello fresco Made in Italy proveniente dalle altre zone dove non è in atto il fermo pesca, dagli allevamenti nazionali o dalla seppur limitata produzione locale dovuta alle barche delle piccola pesca che possono ugualmente operare. Un pericolo favorito dal fatto che – sottolinea Impresapesca Coldiretti – in Italia più di 2 pesci su 3 consumati nei territori interessati dal blocco vengono dall’estero.
Per effettuare acquisti di pesce di qualità al giusto prezzo il consiglio di Coldiretti Impresapesca è dunque di verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere l’area di pesca (Gsa). Le provenienze sono quelle dalle Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17 (Adriatico settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta). Ma ci si può anche rivolgere alle esperienze di filiera corta per la vendita diretta del pescato che Coldiretti Impresapesca ha avviato presso la rete di Campagna Amica.