L’Istat ha certificato che in Italia 4 milioni e 598 mila persone vivono in stato di povertà assoluta. Una presa di coscienza importante sull’attuale stato di indigenza esistente nel nostro Paese. La recente approvazione del testo di disegno di legge delega alla Camera, che mette al centro il reddito di inclusione contro la povertà, è una prima risposta per contrastare la triste fotografia che emerge dai dati del 2015. La misura consiste in un contributo unico su tutto il territorio nazionale, a favore di coloro che non dispongono delle risorse necessarie per vivere in maniera dignitosa, senza essere esclusi socialmente. Per avere accesso al beneficio, consistente in un sostegno economico e in servizi alla persona, bisognerà provare lo stato di povertà con l’ISEE e aderire a un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa, che abbia l’obiettivo di eliminare la condizione di povertà. Il sussidio verrà riconosciuto considerando la presenza, in alternativa, di figli minori, di disabilità grave, di donne in stato di gravidanza accertata o di over 55 non occupati. L’Inps avrà il compito di verificare i requisiti per l’attribuzione del contributo. Un’equipe multidisciplinare territoriale valuterà, invece, tutte le dimensioni del bisogno, coinvolgendo i partecipanti e monitorando gli esiti rispetto agli obiettivi. Alla definizione del progetto personalizzato di assistenza collaboreranno le amministrazioni competenti sul territorio che si occupano di servizi per l’impiego, di formazione, di politiche abitative, di tutela della salute e d’istruzione. La misura avrà carattere temporaneo, ma potrà essere rinnovata nel tempo.
Inoltre, nel disegno di legge, si attribuiscono al Governo altre due deleghe: il riordino delle prestazioni assistenziali e il rafforzamento del coordinamento degli interventi in materia di servizi sociali. Nel riordino delle prestazioni assistenziali, presumibilmente, verranno riassorbite la Carta Acquisti, l’ASDI e il Sostegno per l’inclusione attiva (SIA). Si ricorda che la Carta Acquisti, introdotta nel 2008, offre un sostegno di 40 € al mese alle persone meno abbienti negli acquisti di generi alimentari, prodotti farmaceutici, parafarmaceutici e nel pagamento delle bollette di luce e gas. Mentre, il nuovo assegno di disoccupazione (ASDI), introdotto dal Decreto Legislativo sugli ammortizzatori sociali n. 22 del 2015 è una misura assistenziale a favore dei disoccupati senior over 55, o con minori a carico, in condizione di bisogno economico.
Infine, sarà istituito un Organismo Nazionale di coordinamento del sistema degli interventi e dei servizi sociali, presieduto dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con il compito di favorire l’uniformità dell’applicazione della misura sul territorio nazionale e di fornire le linee guida nei singoli interventi.
Credo che contrastare in maniera netta la povertà e l’esclusione sociale sia un dovere di tutte le Istituzioni. Ma è attraverso il lavoro che si restituisce la partecipazione alla società e la dignità economica alle persone. Le misure di carattere temporaneo non possono sostituire politiche economiche mirate a soluzioni durature nel tempo.
Maria Luisa Visione
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