Situazione sempre più calda nel settore della camperistica. La Fim Cisl aveva parlato di una settantina di contratti a tempo determinato che non verranno rinnovati negli stabilimenti del territorio senese. Ora la Fiom Cgil replica e parla di “una vera e propria crisi” in quanto “nell’intero distretto senese-fiorentino i contratti che non verranno rinnovati saranno in tutto quasi duecento”.
Dal Covid in avanti il settore è cresciuto. Le aziende della camperistica hanno prodotto negli anni risultati importanti, fatturati notevoli con un export in crescita. Nel 2023 le esportazioni fatte registrare dalla camperistica toscana sono aumentate del 29% rispetto all’anno precedente. La domanda continua a essere importante, anche se nell’ultimo periodo si è un po’ ridotta; il problema è la sovrapproduzione che si è registrata.
La Fiom Cgil attacca, e stilettate vengono rivolte anche all’altro sindacato: “Questi risultati – dichiara Daniela Miniero, segretaria generale della Fiom Cgil di Siena – sono il risultato di un determinato modello di fare impresa. Sono state realizzate delle scelte speculative che sono state facilitate da una contrattazione che non ha aiutato i lavoratori. La Fim Cisl continua ad avere una posizione attendista, ma adesso parliamo di donne e di uomini che sono rimasti senza stipendio. Non vorrei che si arrivasse anche a parlare di cassa integrazione o di riduzione del personale. Nel settore ci sono già aziende che si sono informate relativamente alla possibilità di attivare la cassa integrazione o percorsi di accompagnamento alla fuoruscita. Quando le aziende hanno dovuto produrre più prezzi hanno precarizzato il lavoro. Le aziende continueranno a fare fatturati, a essere penalizzati saranno i lavoratori. Avevamo invitato la Fim Cisl a un incontro per stabilire una strategia ma non abbiamo mai ricevuto risposta”.