Quali saranno le competenze e i profili professionali più ricercati da qui al 2028?
Argomento trattato spesso nella nostra rubrica settimanale. Questa volta però lo sguardo è rivolto alle esigenze specifiche dell’Italia.
Molte le curiosità che emergono nell’ultimo Rapporto del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere che fornisce una bussola per l’orientamento, per la formazione e per le politiche attive del lavoro.
Partiamo dai numeri: entro il 2028 usciranno dal mercato del lavoro 2,9 milioni di occupati e ne entreranno tra 3,1 e 3,6 milioni; quindi, la maggior parte del fabbisogno stimato per le imprese e le pubbliche amministrazioni è dovuto al turn over occupazionale.
Prima curiosità: il tasso di fabbisogno più elevato si registra per i dipendenti del settore pubblico (+5%). Con la necessità di assumere ingegneri e specialisti delle scienze gestionali, commerciali e bancarie.
Quale formazione sarà necessaria per essere selezionati e inseriti?
Secondo il Rapporto per il 46% del fabbisogno occupazionale occorrerà avere una formazione secondaria tecnico-professionale; per circa il 38%, invece, una formazione terziaria (laurea, ITS Academy o AFAM) e per il 4% profili con un diploma liceale. E qui il primo neo: 4 italiani su 10 in età adulta sono senza diploma e soltanto meno del 27% è in possesso di un titolo d’istruzione terziaria (Fonte: Rapporto 2023 “Formazione e Lavoro: la situazione in Italia” redatto da Enzima12).
Altro neo: da tempo è emerso il tema della mancanza di personale qualificato; in particolare nel 2023 le imprese hanno segnalato la mancanza di candidati per quasi 1,6 milioni delle ricerche più critiche, e una preparazione non adeguata su 685mila posizioni da ricoprire, senza successo (Fonte: Bollettino annuale 2023 del Sistema informativo Excelsior).
Potrebbero mancare tra 8mila e 17mila giovani ogni anno con titoli di studio e percorsi di formazione STEM.
Saranno sempre più richieste competenze green e digitali, in cifre si stima che a più di 2,3 milioni di lavoratori saranno richieste competenze green e che più di 2,1 milioni di occupati avranno bisogno di competenze digitali entro il 2028.
Ed ecco il terzo neo: sia le competenze dei lavoratori che quelle delle persone in cerca di lavoro hanno bisogno di continuo aggiornamento, eppure secondo i dati INAPP siamo al diciottesimo posto nel ranking europeo della partecipazione formativa degli adulti. Inoltre, in Italia la partecipazione all’aggiornamento professionale diminuisce con l’aumentare dell’età, ed è al di sotto del 10% nelle fasce 35-44 anni e 45-64 anni.
Rispetto ai profili professionali richiesti si prevede un aumento dell’occupazione di dirigenti, specialisti e tecnici, delle professioni impiegatizie, e una riduzione di operai specializzati e di conduttori di impianti. L’’Intelligenza Artificiale, invece, per adesso sembra destinata ad integrare, e non a sostituire, le competenze delle professioni ad alta specializzazione.
Dalle stime serviranno nuovi medici, ma anche specialisti legati alla formazione e alla ricerca: docenti di scuola primaria e secondaria, insegnanti di sostegno, di discipline artistiche, musicali, e linguistiche e formatori nelle aziende.
Infine, Sud e Isole concentrerebbero la maggiore quota del fabbisogno (30,4%), seguite da Nord-Ovest (27,8%), Nord-Est (21,5%) e Centro Italia (20,3%). Mentre la Lombardia coprirebbe oltre il 18% dell’intero fabbisogno nazionale.
In conclusione: necessitano misure di sostegno finanziario per adeguare le competenze dei lavoratori e di coloro che si formano per entrare nel mercato.
Vedremo come le risorse del PNRR verranno utilizzate per l’assunzione di nuovo personale e l’aggiornamento professionale di quello esistente.
Maria Luisa Visione