L’era dei tassi di interesse negativi

Nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma, mentre anni fa esisteva la possibilità fornita dalla BCE, di scontare i Titoli e, sfruttando la leva, comprarne degli altri si traduceva in una fonte di reddito per le Banche, tasso di rifinanziamento all’1 % e Titoli con rendimento al 3,5 %, ora tutto ciò si è trasformato in una strada impraticabile per le stesse finalità originarie.

Il QE fornisce liquidità a zero costi attraverso l’acquisto dei Titoli ma il Sistema Bancario europeo non sa dove impiegare tale liquidità con accettabile redditività soprattutto perché spesso non accetta di assumere forti rischi.

I Titoli di Stato non rendono nulla, anzi assorbono reddito, a meno che per Stato in Europa non si intenda la Grecia o il Portogallo con quello che ne potrebbe derivare, oppure altri Paesi fuori Europa ma che, in caso di necessità, non sarebbero “eligibili” e per cui non ripresentabili in BCE.

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Resta l’Economia reale, ma le Banche sembra che non ne vogliano sentire, gli Istituti di statistica ci dicono che il 2015 ha visto una caduta dei finanziamenti di Euro 15 miliardi rispetto all’anno precedente, quindi cosa fare? Provare investimenti diversi nelle borse internazionali per esempio.

Neanche a parlarne! Le Economie ristagnano, le Aziende non vendono i propri prodotti, prova ne è che siamo in deflazione, quindi non fanno profitti e le Borse scendono per mancanza di acquirenti.

Un altro problema per la BCE che vorrebbe inflazione, o almeno vederla appena salire scostandosi dallo zero.

Il prossimo 10 marzo ci sarà il meeting che tutti aspettano, ma cosa si aspettano che venga fornita la ricetta e quindi la medicina che sani la situazione ?

Cosa occorre per far risalire i prezzi dei titoli in Borsa? Che ci siano dei compratori.

Il Termine denaro/lettera viene dall’antico quando le navi rientrando dai viaggi, dopo aver venduto la merce che trasportavano, comunicavano di essere di ritorno con “denaro” contante o Lettera di credito, bene, alla comunicazione di presenza di denaro e quindi di capacità di spesa i prezzi al mercato salivano subito, la lettera di credito invece li faceva scendere, perché ci sarebbe stato un pagamento differito. Ancora oggi è cosi.

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Immettere denaro direttamente, non tramite le Banche che se tendenzialmente li trattengono ma attraverso l’industria o i cittadini.

Il Governo Italiano ha fatto recentemente qualcosa del genere con un provvedimento per la scuola, i.e. 500 euro da spendere entro e non oltre un determinato tempo, e solo per approvvigionarsi di oggetti legati alla scuola.

Qualcosa di simile “a fondo perduto” l’unica via per rimettere in moto l’Economia ed il profitto, che porterebbe poi al recupero attraverso le tasse che ripartirebbero e di conseguenza consentirebbero di recuperare il “regalo”.

Wait and see dicono gli anglosassoni, speriamo solo di non dover attendere troppo.

 

Analisi e intervento a cura di Banca Ubae.

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