Economia

Lotterie, quando a vincere è… lo Stato

Ci si può dimenticare di ritirare un premio, magari anche milionario, dopo averlo sognato e desiderato a lungo? A quanto pare si. In Italia esistono giocatori che riescono a mettere le mani su un tesoro invidiabile ma che non si ricordano di riscuoterlo.
A fornire qualche numero è l’AGIMEG, Agenzia Giornalistica sul Mercato del Gioco: secondo questi dati, dal 2002 ad oggi si sono accumulati oltre 27 milioni di euro in premi non riscossi. Ed in alcuni casi si parla di cifre non da poco, come nel 2008-09 quando ad essere stato lasciato senza essere reclamato fu il primo premio da 5 milioni di euro, rimesso poi in palio.
Si parla qui di Lotteria Italia, ovvero uno dei concorsi a premi più famosi del nostro paese che per anni ha alimentato i sogni degli italiani e che solo di recente è stata soppiantata dalle nuove lotterie, su tutte il Superenalotto. 

Il caso della vincita da 209 milioni al Superenalotto

E proprio al Superenalotto si è registrata di recente una vincita record: ben2 09 milioni di euro vinti da un fortunato giocatore a Lodi, con una schedina da soli 2 euro. Il premio è stato riscosso dopo quasi due mesi di suspense, durante i quali si erano generate le voci più strampalate. C’era chi pensava che il vincitore non si sarebbe mai presentato a ritirare il premio.
Perché nel concreto una legge in materia esiste e stabilisce che entro e non oltre i 180 giorni dalla pubblicazione dell’estrazione in Gazzetta Ufficiale il vincitore debba presentarsi per la riscossione del premio. In caso contrario, si perde qualsiasi diritto e la vincita viene assorbita dalle casse dello Stato italiano.

Quando non si reclama la vincita

Ed in passato di casi simili se ne sono avuto parecchi. Tra i tanti premi non riscossi (fonte: Pathosonline) spiccano quello delle edizioni 2015-16 e 2011-12: in entrambi i casi secondi premi che avevano dato diritto ad una vincita di 2 milioni di euro ciascuno.
Che sia stato per dimenticanza (improbabile) o perché i fortunati non si sono accorti di aver vinto (cosa molto più probabile, visto che capita di acquistare un biglietto mesi prima dell’estrazione e poi di dimenticarsi di controllare) fatto sta che si parla di un qualcosa che, all’apparenza, sembrerebbe essere pura follia ma che si ripete di frequente.
Essere baciati dalla buona sorte e passare da essere potenzialmente i più invidiati di Italia a bruciare l’occasione di una vita; un destino beffardo che, leggendo i numeri di cui sopra, accomuna più di qualche giocatore.   

 

Francesco Laezza

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