L’Università di Siena scivola nella classifica QS sui migliori atenei del mondo. Di Pietra: “Parametri che non ci riguardano”

Bene ma non benissimo: per esserci, ci siamo ma l’università di Siena scivola di tre posizioni rispetto al 2022 nella classifica nazionale e scende ovviamente anche in quella mondiale.

Vero che guardando il bicchiere mezzo pieno, Siena è nella fascia tra il 750esimo e l’800esimo posto in una classifica di 1422 atenei ma l’edizione 2023 del QS World University Rankings vede il 40% delle università italiane posizionarsi tra le prime 300 per la ricerca, più di qualsiasi altro Paese in Europa, evidenziando un solido ambiente scientifico. E perdere posti non è il massimo (tra l’altro era dal 2019 che Siena non otteneva un piazzamento così basso in classifica a livello mondiale, ndr).

“Si tratta di una classifica che si basa anche su dati soggettivi – ha commentato il rettore dell’università Roberto Di Pietra – e sono stati presi in considerazione parametri che non riguardano l’ateneo senese, quindi la discesa in classifica non è un demerito dell’università ma un merito degli altri atenei ma sono state confermate le eccellenze dell’ateneo”.

QS utilizza sei indicatori per stilare la classifica. La reputazione accademica e dei datori di lavoro si basa sulle risposte di oltre 150.000 accademici e 99.000 datori di lavoro. Le citazioni per ricercatore misurano l’impatto della ricerca, mentre il rapporto facoltà/studenti è utilizzato come indicatore della capacità di insegnamento. L’International Faculty ratio e l’International Students ratio sono utilizzati per registrare l’internazionalizzazione di un’università. Quest’anno QS ha aggiunto anche due nuovi obiettivi di performance non ponderati. Employment Outcomes valuta l’occupabilità degli studenti, mentre International Research Network analizza la collaborazione internazionale nella ricerca e il trasferimento di conoscenze.

Il nostro ateneo non eccelle particolarmente in nessuno di questi ambiti. Tra i criteri di classificazione Siena ben figura nell’International Research Network dove ottiene il miglior voto e nelle citazioni per le facoltà. Male però le schede sull’Employment outcomes e nell’International faculty ratio.

Cinquantaquattro invece le discipline accademiche prese in esame che sono suddivise in cinque macro aree di di studio (arti e scienze umane, ingegneria e tecnologia, scienze della vita, scienze naturali, e scienze sociali). Anche qui però Siena non ottiene piazzamenti degni di nota.