I primi sei mesi del 2015 sono positivi per Mps: la banca conferma il ritorno alla redditività, già manifestata nel primo trimestre, con un risultato netto del secondo quarto dell’anno di 121 milioni. Il ritorno all’utile del Monte dei Paschi di quest’anno arriva dopo tre anni di perdite.
Segnali forti sul sul patrimonio e la liquidità della banca. Il trimestre mostra un margine di interesse in crescita a a 1.172 milioni (+4,7%), in crescita del 4,7% su anno – al netto rideterminazione del valore di rimborso dei Nuovi Strumenti Finanziari (Nsf), i cosiddetti Monti bond, registrata nel primo semestre 2014 – grazie al minor importo medio degli stessi Nsf e al miglioramento della forbice media (+20 bps ca sulla Rete Commerciale) che ha consentito di compensare la flessione degli attivi fruttiferi. Commissioni in rialzo del 6,4% a 927 milioni, un risultato della gestione finanziaria a 231 milioni (erano 157) e un il risultato operativo lordo di 1,16 miliardi (+84%). Calano ancora gli oneri operativi, ridotti dell’1,5% a 1,31 miliardi. Il costo del credito annualizzato scende a 168 punti base, contro i 182 punti base di un anno prima.
Mps presenta al 30 giugno un Common Equity Tier 1 incorporando tutte le richieste di Basilea 3 al 10,7%, al di sopra del livello richiesto dalla vigilanza del 10,2% con lo Srep. La posizione di liquidità è migliorata con il rimborso completo dei Ltro, finanziamenti da Bce relativi soltanto al Tltro (7,8 miliardi di euro) e Liquidity Coverage Ratio (Lcr) e Net Stable Funding Ratio (Nsfr) superiori al 100%.
Nel primo semestre gli impieghi di Mps sono calati a circa 117 miliardi di euro, in flessione di 15 miliardi di euro su base annua anche per la ridotta domanda di credito, per gli effetti dell’Asset Quality Review. Lo si legge nella nota con i conti di Rocca Salimbeni. La raccolta diretta cala a circa 126 miliardi di euro (-3,5% su anno), mentre quella indiretta cresce dell’1% a 108 miliardi.
Ultimo Cda presieduto da Alessandro Profumo, che solo due giorni fa aveva salutato ufficialmente Siena. Nell’occasione, il consiglio della banca ha deliberato di convocare l’assemblea ordinaria degli azionisti per il prossimo 15 settembre, per la nomina di un nuovo amministratore, ad integrazione dell’attuale consiglio, e per la scelta del nuovo presidente, conferendo mandato al vice presidente e all’amministratore delegato per i relativi adempimenti. Come già indicato dai tre soci del patto di sindacato Fintech, Btg Pactual e Fondazione Mps, il candidato alla presidenza che i soci voteranno tra un mese sarà Massimo Tononi, ex di Goldman Sachs e attuale presidente di Borsa italiana e di Prysmian.