Banca Monte dei Paschi torna in utile dopo tre anni e perdite cumulate per oltre 10 miliardi. Nel primo trimestre 2015 la banca registra un utile netto di 72,6 milioni. Soddisfazione espressa dal presidente Alessandro Profumo e dall’ad Fabrizio Viola che annunciano anche l’approvazione dell’aggiornamento del piano industriale con una proiezione fino al 2018, anno in cui stima di raggiungere un utile netto di 880 milioni con un roe dell’8%.
Resta confermata l’ipotesi di valutare un matrimonio per anticipare il raggiungimento degli obiettivi di redditività. “Tra le «opzioni strategiche» di Mps c’è – come si legge nella nota inviata dalla Banca – la «valutazione di opportunità di fusioni e acquisizioni che consentano di anticipare il raggiungimento degli obiettivi di redditività futuri».
Inoltre «l’evoluzione positiva dei ricavi grazie alla tenuta del margine di interesse, al positivo andamento delle commissioni e al contributo dell’attività di negoziazione», nonché la «prosecuzione dell’efficientamento gestionale» e l’avvio «in un sentiero di normalizzazione» del costo del credito.
Il margine di interesse e’ stabile rispetto al quarto trimestre mentre le commissioni nette crescono del 9,3% a 443 milioni. Gli oneri operativi calano dell’11,1% a 653 milioni con le spese per il personale che si riducono a 419 milioni (-2,3%). Nel trimestre Mps ha contabilizzato rettifiche nette per deterioramento crediti per circa 468 milioni. Alla fine del trimestre l’esposizione netta di crediti deteriorati e’ pari a 24 miliardi in crescita del 2,7% rispetto a fine 2014 con le sofferenze che aumentano del 3,2%, le inadempienze probabili del 5,1% e le esposizioni scadute invece si riducono del 7,7%. La percentuale di copertura dei deteriorati sale al 49% (+3 punti base rispetto a dicembre). Gli impieghi tornano a crescere a 123 miliardi (+2,9%) mentre la raccolta diretta aumenta del 4,2% a 132 miliardi.
Fabrizio Viola, Amministratore Delegato di Banca Monte dei Paschi di Siena, ha dichiarato: “Il ritorno all’utile nel 1° trimestre del 2015, ottenuto in un contesto di nuove e più severe regole europee, conferma che il nostro piano industriale produce i primi effetti positivi. Questo risultato apre nuove opportunità e, guardando avanti, ci dà ancora maggior determinazione nel continuare l’attività di rafforzamento della banca”.
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