I primi sei mesi del 2022 di Monte dei Paschi si chiudono con un utile netto di 27 milioni di euro, di cui 18 milioni realizzati nel secondo trimestre.
Rispetto all’anno precedente, quando l’utile era pari a 202 milioni, la Banca ha risentito “ di alcune poste registrate nel primo semestre 2021, tra cui il maggior contributo dalla cessione di titoli e di quello derivante dalla valutazione delle Dta, nonchè del miglioramento delle coperture dei crediti deteriorati avvenuto nel corso dei primi due trimestri del 2022”, spiegano dalla Banca.
Altri dati di bilancio mostrano una crescita a doppia cifra del risultato operativo lordo a 454 milioni di euro (+12,6% annuo escludendo il contributo derivante dalla cessione di titoli), una positiva evoluzione del margine di interesse in crescita del 12,8% annuo e del 4,3% trimestrale. I ricavi complessivi scendono a 1,522 miliardi (-2,5%)
Intanto è stata convocata per il 15 settembre alle 14.30 l’assemblea straordinaria che deciderà sull’aumento di capitale. L’aumento, ha spiegato oggi l’ad Lovaglio, “deve essere di mercato, non prevediamo che il Mef possa aumentare il proprio contributo. Nonostante la difficile situazione di mercato procediamo per arrivare nelle migliori condizioni all’operazione”.
Mps inoltre ha visto ampliare il proprio consorzio di garanzia: l’Istituto ha annunciato l’ingresso di Banco Santander, Barclays Bank Ireland, Société Générale e Stifel Europe Bank – come Joint bookrunners- che si sono unite a BofA Securities Europe, Citigroup, Credit Suisse e Mediobanca
Infine da Rocca Salimbeni è stato ceduto un portafoglio di crediti “Non Performing” suddiviso in tre cluster per un Gross book valute di 917,5 milioni di euro.
All’esito del processo competitivo, informa una nota, sono stati sottoscritti i contratti di cessione con Illimity Bank, per un portafoglio di inadempienze probabili per complessivi 343,6 milioni di euro; Intrum Holding per un portafoglio di sofferenze unsecured per complessivi 365,9 milioni di euro; Amco per portafoglio di sofferenze secured per complessivi 208 milioni di euro. L’impatto dell’operazione è già incluso nei risultati al 30 giugno 2022.
Il deconsolidamento del portafoglio, viene precisato, avverrà nel quarto trimestre 2022 e permetterà a Mps di raggiungere un primo importante obiettivo del Piano, conseguendo un NPE Ratio lordo post cessione del 3,9% e netto del 2,2%.