In corso a Siena il nono congresso del sindacato Fisac Cgil
“La Toscana e’ stata l’epicentro del collasso e del riassetto del sistema bancario: Etruria, Mps, BpVi, le Casse locali, Volterra, San Miniato e altre, con le loro ristrutturazioni, i salvataggi tardivi, i conflitti generati tra risparmiatori e lavoratori sui territori. Siamo qui oggi a Siena, in uno dei luoghi simbolo della crisi e del riassetto del sistema bancario toscano, non casualmente. Qui c’e’ la storica banca della citta’, Mps, al centro di una vicenda pesantissima costata sacrifici, salario e peggioramento delle condizioni di lavoro per l’insieme dei dipendenti”. Lo ha detto il segretario generale della Fisac Cgil Toscana Daniele Quiriconi intervenendo al nono congresso del sindacato regionale, in corso a Siena. “Una vertenza complessa che chiediamo non proponga ulteriori colpi di scena rispetto ai piani industriali presentati – ha aggiunto Quiriconi – susseguenti ad eventuali interventi sulla governance, dopo un percorso concordato che deve avere al centro comunque l’unitarieta’ dell’azienda attraverso un confronto di merito con le organizzazioni sindacali”. Per Quiriconi, spiega una nota, e’ “difficile dire cosa determinera’ una manovra di bilancio che va incontro agli strali delle autorita’ europee: preoccupano l’andamento dello spread e alcune misure demagogiche verso le banche contenute nel Def come la riduzione di 14 punti della deducibilita’ degli interessi passivi o quella delle svalutazioni spalmate su piu’ anni. Certo ci attendiamo un restringimento del credito e un aumento degli interessi per le famiglie. Diciamo questo perche’, in autonomia, ci sentiamo liberi di valutare le scelte di questo Governo come abbiamo fatto in precedenza”.
“Mps ha i fondamentali sani, ha ripreso l’avvio del risanamento sin dall’intervento pubblico di un anno fa ma indubbiamente questa situazione generale dello spread che pesa sulle banche, pesa a maggior ragione sulla condizione della banca senese”. Cosi’ il segretario generale della Fisac Cgil Agostino Megale ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano quale fosse l’attuale stato di salute di Mps. Megale, a margine del congresso Fisac Cgil Toscana in corso a Siena, in riferimento al piano di risanamento, ha poi aggiunto: “bisogna evitare che l’Ue metta in discussione l’accordo e quindi anche il Governo che pur non condivise l’intervento con il decreto dei 20 miliardi adesso deve difendere quell’accordo e mettere in condizione il Monte di arrivare a conclusione del percorso”. Solo cosi’, secondo Megale, “si potra’ difendere i posti di lavoro degli oltre 27mila dipendenti e salvaguardare i 5 milioni di clienti”. “Queste sono le cose che contano, il resto sono chiacchiere che lascio volentieri ai politici di turno” ha concluso il segretario generale della Fisac Cgil.
E’ intervenuto anche il parlamentare Pier Carlo Padoan. “Montepaschi – ha detto – sta oggi dimostrando di essere una banca gestita bene, che fa risultati in un contesto generale che si va deteriorando giorno per giorno. Questa volta non perche’ c’e’ una crisi in Europa ma perche c’e’ una situazione molto brutta in Italia”. Lo ha sottolineato l’ex ministro dell’economia intervenendo al dibattito di questo pomeriggio nel corso del congresso regionale della Fisac Cgil a Siena. “Un’azione importante sostenuta dallo stato con una iniezione di capitale – ha proseguito Padoan – rischia di non essere completata per ragioni che vanno al di fuori dei meccanismi di gestione sulla quale mi sembra ci si stia comportando bene”. Riguardo l’intenzione del ministro di Maio, resa nota oggi, di monitorare gli effetti dello spread su Mps Padoan ha aggiunto: “Penso che su Montepaschi Di Maio si e’ svegliato troppo tardi perche’ di guai ne ha procurati tanti”.