Lavorare “per far sì che la Banca possa liberarsi dalle legacy che fino a oggi hanno condizionato la sua attività e permettere che il suo reale valore emerga in modo chiaro”.
Questa è l’esortazione che il nuovo ad di Mps Luigi Lovaglio ha fatto ai dipendenti di Rocca Salimbeni in una lettera. “E’ un piacere e un onore avere la possibilità di scrivere a voi dal posto di guida della Banca più antica del mondo. – si legge nella lettera – Il 4 marzo ricorrono i 550 anni dalla sua fondazione e vorrei proprio su questo patrimonio prezioso costruire il percorso che inizieremo insieme. Un percorso che punta ad assicurare alla Banca, e quindi alle sue Persone, un futuro fatto di certezze e orientato alla crescita sostenibile, a beneficio dei Clienti e dei territori dove operiamo. Di riflesso, potremo diventare più attraenti anche per gli investitori”.
La lettera continua: “”Dobbiamo innanzitutto lavorare intensamente, avvalendoci delle competenze di ciascuno, a prescindere da ruolo, età e posizione. Lo faremo lavorando in squadra, esprimendo quell’energia positiva e la determinazione che sono certo siano già insite nel vostro Dna, oltre che rafforzate dall’averle esercitate in tempi difficili. Lo faremo animati dallo spirito e dai valori che sono le fondamenta di ogni azienda di successo. Mi riferisco al rispetto, all’integrità , alla fiducia, alla capacità di mantenere la parola, alla sostenibilità e alla correlata idea che esiste sempre la possibilità di migliorare. Il bene del Cliente sarà la nostra stella polare”.
“Sento – prosegue il nuovo ad di Mps – la responsabilità edil privilegio di fare parte di un progetto di tale importanza, in cui velocità , coesione e senso di urgenza da parte di tutti sono essenziali per il suo successo. Vi assicuro che metterò in campo tutte le mie energie, le mie competenze, la mia determinazione e promuoverò ogni giorno i nostri valori”
“Avremo presto occasione di incontrarci per condividere la strada da percorrere. Ascolterò i vostri suggerimenti e farò altrettanto con i Clienti. So di poter contare sul vostro profondo senso di appartenenza, che mi impegno a custodire e che sento già mio. Ripartiamo insieme dalle radici della Banca e dalla sua vicinanza al territorio”, conclude.
Intanto Mps avrebbe fatto anche recapitare una lettera di messa in mora per i danni causati dai consiglieri e dai membri del collegio sindacali in carica nel 2007/08 all’epoca dell’operazione Antonveneta. La richiesta è di 1,3 miliardi di euro più gli interessi e la rivalutazione. La notizia è stata riportata da La Stampa.