Il primo ottobre, all’ora del caffè, conferenza stampa congiunta del presidente della Banca Monte dei Paschi Alessandro Profumo e dell’amministratore delegato Fabrizio Viola.
Sarà anche l’occasione per precisare ulteriormente quali sono le novità che l’assemblea degli azionisti voterà il 9 ottobre. Rocca Salimbeni lo ha già fatto con una nota ufficiale ma l’associazione Confronti e l’esponente del Fli, Agostino Milani non sono convinti della bontà dei cambiamenti.
“Gli assetti di governo societario delle banche sono onerosi e vanno semplificati”. A misurare toni e parole di questa dichiarazione è stato il numero uno di Bankitalia, Ignazio Visco, che martedì passato ha così aperto un convegno dedicato alla corporate governance bancaria. Una dichiarazione, quella del governatore dei banchieri, che va inquadrata nell’ampio contesto del progressivo adeguamento degli istituti di credito alla semplificazione dei processi aziendali. Diversi istituti di credito, tra cui Banca Monte dei Paschi di Siena, si sono già mossi in questa direzione.
“L’assemblea convocata per il 9 ottobre – ha spiegato non più tardi di sabato scorso il presidente di Banca Mps Alessandro Profumo – ha il compito di semplificare alcuni processi decisionali, così come richiesto anche dall’azionista di riferimento, come richiesto nell’assemblea precedente, quando si chiedeva che l’amministratore delegato avesse la possibilità di gestire anche le risorse umane”.
Di fatti, Rocca Salimbeni, da tempo instradata nel processo di riorganizzazione strutturale, introdurrà alcuni punti innovativi al proprio statuto durante la prossima assemble dei soci. L’appuntamento del 9 ottobre, che delibererà per altro sull’aumento di capitale, sarà occasione per discutere il progetto di modifica di taluni articoli dello statuto – in particolare il 13 – che l’amministratore delegato Fabrizio Viola e il presidente Profumo proporranno all’assemblea, in linea con le istanze di snellimento dell’attività operativo-gestionale.
Ma cosa comporteranno effettivamente gli interventi allo statuto? Le proposte verteranno soprattutto sulla volontà di riconsegnare al consiglio d’amministrazione della banca il naturale ruolo di indirizzo e di supervisione strategica. E ciò attraverso l’eliminazione di alcune anomalie che Banca Mps ancora oggiAggiungi un appuntamento per oggi ravvisa nel proprio assetto statutario.
Tra queste, la voce relativa alla dismissione dei rami d’azienda: essa, secondo le prassi diffuse nel mercato, non sarà più sottoposta, come ora, alle autorizzazioni assembleari ma sarà soggetta alla esclusiva deliberazione del consiglio d’amministrazione. Nessuna espropriazione dei poteri assembleari, però, ma solo un assestamento dei processi alle norme condivise da tutto il sistema bancario.
[Analoghe misure saranno previste, infine, per l’articolo 17. L’incorporazione o la dismissione delle partecipazioni possedute da Rocca Salimbeni al 100 per cento, e che comportino variazioni al perimetro del gruppo bancario, saranno in futuro stabilite con diretta delibera del consiglio d’amministrazione e non più con pronuncia dell’assemblea dei soci.
Ancora nulla di fatto tra sindacati di Banca Mps e azienda in relazione all’andamento delle trattative sul piano industriale. Un nuovo incontro è previsto per lunedi prossimo. Dai sindacati è arrivata la proposta di ritirare per intero il progetto delle esternalizzazioni compensando si legge in una nota “con una manovra basata principalmente sui prepensionamenti, nel pieno rispetto delle norme del contratto nazionale. Di fronte a questo scenario, la Banca si è dichiarata assolutamente indisponibile a reperire risorse proprie per finanziare i suddetti prepensionamenti, facendoli così gravare in forma esclusiva – sottolineano – sui lavoratori, e comunque mantenendo in piedi il progetto sulle esternalizzazioni, sia pure ridotto nel perimetro”.