“Una banca che sfrutti i legami con i territori di riferimento: ho parlato di banca regionale ma non intendevo locale, il modello sono le regional bank statunitensi”. E’ passata circa un’ora dall’inizio della presentazione agli analisti sui conti 2011 del Monte dei Paschi, chiusi in profondo rosso per una severa svalutazione dell’avviamento, quando il direttore generale del Monte dei Paschi, Fabrizio Viola, concede l’unica indicazione sul cantiere del nuovo piano industriale che sta mettendo a punto e che presentera’ al nuovo cda a maggio, quando alla presidenza di Rocca Salimbeni ci sara’ Alessandro Profumo. Viola da’ l’impressione di volere archiviare in fretta il capitolo del bilancio 2011: non cita mai il predecessore, Antonio Vigni, ed e’ parco di apprezzamenti sul lavoro svolto prima del suo arrivo. Tranne che sui costi. “Il Monte ha lavorato bene negli anni. E’ un area su cui dobbiamo e possiamo lavorare. Ci sono spazi di miglioramento dell’efficienza operativa e non ritengo che si sia arrivati in fondo cioe’ al massimo ottenibile”. Migliorare e’ un verbo che utilizza spesso il manager che tra meno di un mese avra’ le delega da amministratore delegato. Lo utilizza anche nell’altra fugace anticipazione concessa alla platea sul nuovo piano: “Un capitolo sara’ il progetto territori: c’e’ da migliorare molto l’approccio commerciale specializzato e differenziato per i diversi territori”
Molto lavoro e’ un’altra espressione ricorrente nelle oltre due ore di faccia a faccia di Viola con gli analisti: “Sono moderatamente fiducioso che il quarto trimestre possa essere stato il punto di minimo da cui riprendersi ma per poter realizzare dei risultati di soddisfazione per tutti ci vorra’ molto lavoro”. Un quarto trimestre decisamente negativo per il Monte dei Paschi con una perdita di 457,9 milioni prima della svalutazione dell’avviamento e caratterizzato da un balzo nei crediti incagliati, notato da alcuni analisti, a 285 milioni nella media mensile del trimestre dai 133 milioni di media del trimestre precedente. A dimostrazione che la qualita’ del credito non migliora a breve. Lo riconosce anche Viola: “Dovremo monitorare con attenzione. L’effetto della crisi congiunturale e della manovra fiscale del Governo non si e’ ancora sentito del tutto; per misurare gli effetti aspettiamo il 30 giugno perche’ l’effetto della manovra e’ concentrata a meta’ anno”. Non e’ tempo per essere ottimisti neanche sulle prospettive sulla domanda di credito da parte delle imprese: “Oggi e’ limitata alle ristrutturazioni. In questi mesi di economia stagnante se non riprende il ciclo e’ difficile che ci sia un sostegno alla domanda”. Viola manda poi un messaggio conciliante ai sindacati della banca in vista della delicata trattativa sul taglio del costo del personale: c’e’ il mio impegno a salvaguardare l’occupazione, afferma, prima di sedersi al tavolo del negoziato domani e chiedere sacrifici a tutti